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Gli elettori dem bocciano Schlein e Conte: "Stop al campo largo"

L'ultima rilevazione Ipsos gela Schlein e soci: un elettore su tre del Pd legge la sconfitta in Abruzzo come uno "stop" all'asse con il Movimento 5stelle

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Leader politici da una parte, elettori dall’altra. Se da un lato la leader Pd, Elly Schlein, continua a parlare la lingua dell’unità a tutti costi con il Movimento 5 Stelle, dall’altro agli elettori dem è bastata l’ultima Caporetto abruzzese per sentenziare la fine anticipata dell’accozzaglia giallorossa.

A confermare questa distanza siderale, forse incolmabile, tra la base dell’elettorato e i vertici del Nazareno, è l’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera. La rilevazione condotta tra il12 e il 14 marzo, un periodo perfetto per valutare i sentimenti dell’elettorato ostile al centrodestra, ci consegna un quadro preoccupante per i maître à penser dell’asse Pd-5stelle. La vittoria in Abruzzo del presidente uscente, Marco Marsilio, appare come il frutto del successo di Fratelli d’Italia e per il 27% degli intervistati è sinonimo di grande compattezza dell’intero schieramento guidato da Giorgia Meloni.

Ma è a sinistra che cominciano i guai. La sconfitta delle opposizioni in formato extra large - una coalizione che partiva dai centristi di Azione e culminava nella sinistra più radicale – è letta come una battuta di arresto dell’intera strategia del campo largo. Ben il 37% degli intervistati, a domanda secca, spiega che il “campo giusto” anti-Meloni non può essere competitivo con la maggioranza di centrodestra. Nel dettaglio è interessante segnalare che per una quota sostanziosa degli elettori dem, ben il 30% degli intervistati, la sconfitta in Abruzzo è sinonimo di uno stop all’accozzaglia giallorossa.

La pratica del campo largo, se non del tutto archiviata, ha subito una grossa perdita di fiducia da parte degli elettori di sinistra. Le motivazioni politiche, evidenziate da tempo dai maggiori istituti e sondaggisti italiani, sono molteplici. Tra queste, ovviamente, non bisogna assolutamente sottovalutare le divergenze politiche interne allo schieramento. Con un’alleanza strutturale a livello nazionale tra Pd e Movimento pentastellato si potrebbe avere l’effetto contrario di quello auspicato a sinistra. L’unità del campo largo potrebbe allontanare sia gli ultimi riformisti in casa Pd, contrari a seguire i veti di Conte, sia i massimalisti grillini più convinti, poco inclini a compromessi con il Pd su alcuni dossier soprattutto in materia di politica estera. Un paradosso di cui gli elettori si sono già accorti.

Nota metodologica:

Sondaggio realizzato da Ipsos per Corriere della Sera (a cura di Lucio Formigoni) presso un campione proporzionale della popolazione italiana maggiorenne per quote di genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 1.000 interviste (su 4.294 contatti), condotte mediante mixed mode CATI/CAMI/CAWI tra il 12 e il 14 marzo 2023. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge al sito www.

sondaggipoliticoelettorali.it

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