"Strategia criminale". Ong e Pd a braccetto contro il governo

Ong contro il governo dopo il fermo amministrativo alla Geo Barents. "Non riusciranno a fermarci. Contesteremo l'accaduto". E il Pd offre sponda politica agli attacchi: "Pieno supporto..."

"Strategia criminale". Ong e Pd a braccetto contro il governo

Ong e Partito Democratico si sono ritrovati ancora una volta sulla stessa barca. Ovvero dalla stessa parte: contro il governo. Il fermo amministrativo e la multa applicati alla nave umanitaria Geo Barents, a cui le autorità hanno contestato di aver disertato il decreto Piantedosi, ha creato un comune fronte progressista di ostilità all'esecutivo. Sai che novità. Mentre Matteo Salvini plaudiva all'applicazione delle norme sui salvataggi in mare, dalle organizzazioni non governative e dalla sinistra si levavano cori di protesta con accuse roboanti. "Quanti morti costerà questo blocco?", hanno lamentato ad esempio i dem, come se le stragi del mare fossero colpa del governo e dei flussi incontrollati gestiti dai trafficanti di esseri umani.

Blocco alla Geo Barents, Ong contro il governo

Ad alzare per prima la voce contro il fermo amministrativo era stata Medici Senza Frontiere. "Le autorità italiane sono salite a bordo della Geo Barents e hanno notificato al nostro team il fermo della nave e l'applicazione di una multa. Stiamo valutando le azioni legali da intraprendere per contestare l'accaduto", aveva comunicato l'Ong, definendo "inaccettaile essere puniti per aver salvato vite". In realtà - stando alla contestazione formulata Capitaneria di Porto di Ancona - il motivo della sanzione non era quello, ma il fatto di "non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l'ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi". Ancor più duri i toni utilizzati dall'Ong Sea Watch. "La criminalizzazione del soccorso in mare è una strategia criminale che provocherà ancora più morti lungo la frontiera più letale del mondo", ha attaccato sui social l'organizzazione.


Al fronte comune delle Ong si è aggiunta anche la voce di Mediterranea Saving Humans. "È chiara la volontà del governo di colpire il soccorso civile in mare. Solidali con Msf, non riusciranno a fermarci", si legge sul profilo Twitter dell'associazione umanitaria. E a fare da sponda politica a queste rimostranze ci ha pensato il Pd. "Chi salverà le persone che nei prossimi 20 giorni avrebbe potuto intercettare? La propaganda ideologica che anima alla radice il decreto Ong ha un prezzo più alto di qualsiasi multa: ostacola fattivamente il lavoro delle navi, e lascia chissà quante persone al loro destino in mare, nel silenzio. Pieno supporto alla Geo Barents e alla scelta di procedere per vie legali", ha dichiarato in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.

Salvini: "Italia non sia più unico approdo"

"Ci sono organizzazioni che salvano vite e altre che lucrano sugli esseri umani, traghettandoli tra Africa ed Europa. Bene il decreto Ong, dopo anni di sinistra e porti spalancati l'Italia non può e non deve più essere l'unico punto di approdo degli immigrati", ha invece comunicato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, esprimendo soddisfazione per i primi effetti del decreto con cui il governo ha voluto regolamentare la delicata materia.

Ora sarà il prefetto di Ancona a determinare l'entità della sanzione amministrativa alla nave di Medici senza frontiere, che può variare da un minimo di 2mila ad un massimo di 10mila euro, secondo quanto previsto dal decreto legge del 3 gennaio convertito ieri in legge.

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