RomaStudenti fuori sede, affitti fuori legge. Un fiume sotterraneo di denaro, invisibile per l'Agenzia delle Entrate. Un'indagine condotta da Cgil insieme al sindacato degli inquilini Sunia calcola un sommerso pari ad un miliardo e mezzo di euro che equivale ad una evasione di circa 300 milioni di euro. Per 600.000 universitari che scelgono una facoltà lontana da casa settembre è il mese della ricerca affannosa di un posto letto o al massimo di un stanzetta a prezzi accettabili. Impresa difficile perché il mercato non perdona e il diritto allo studio è una mera illusione. Gli alloggi a prezzi contenuti sono pochissimi e ai ragazzi non resta che rivolgersi al libero mercato. Soltanto il 2 per cento degli studenti italiani riesce ad avere un posto letto nelle strutture organizzate contro il 20 per cento di Danimarca e Svezia. Proprio nel mese di settembre sono stati intervistati 2.000 studenti fuori sede che hanno denunciato condizioni di mercato «selvaggio». A Roma un semplice posto letto non costa meno di 300 euro al mese e il prezzo sale se ci si vuole avvicinare alla sede universitaria anche fino a 450 euro. Ancora più cara Milano: da 400 a 500 euro per un singolo posto letto. Per chi desidera un minimo di privacy magari per studiare con un po' più di tranquillità i prezzi salgono inesorabilmente. A Roma e Milano si può arrivare a pagare fino a 700 euro per il lusso di chiudere una porta e trovarsi da soli.
Un affittuario su due incassa in nero. Non dichiara nulla.
LO STUDIO DEL SUNIAAffitti in nero per gli universitari fuori sede Sommerso da 1,5 miliardi, 300 milioni evasi
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