Con le sue gaffe alla Camera ora Gnudi è l'idolo del web

Esilarante audizione: l’algido manager titolare del Turismo pare uno scolaro agitato. E lo sbobinato fa il giro della rete

Con le sue gaffe alla Camera  ora Gnudi è l'idolo del web

Fra la via Emilia e iluest, così la direbbe lui, ecco a voi Piero Gnudi, un presente da bi-ministro al Turismo e agli Affari regionali, un passato fra Cda, giunte direttive, comitati esecutivi e presidenze di tutto o quasi da Confindustria a Unicredit a Enel, un futuro assicurato nel mega studio da commercialista che mantiene nella sua Bologna, ma soprattutto sul web, professione «cult». Poi dice che Radio Radicale non serve. Ascoltare, per ricredersi, la registrazione dell’intervento di Gnudi alla Camera, davanti alla X Commissione come davanti alla X Mas. C’è persino un blogger, Luciano Arduino, che quei 46 minuti e 51 secondi se li è sbobinati per trasmetterli ai naviganti e ai posteri, linkando a contorno il Walter Chiari di Vieni avanti cretino.

Con quella zeta a forma di esse, Gnudi pare un incrocio fra Vasco Rossi e Bersani. Quanto a strafalcioni e gaffe senza soluzione di continuità, riporta alla memoria le interviste impossibili di Mai dire gol a calciatori e allenatori. Ora in rete c’è chi si domanda se avesse il febbrone, in effetti ha tossito parecchio, oppure se l’algido dirigente d’azienda del governo degli imperturbabili (Fornero permettendo), si sia emozionato. Per cominciare si mangia l’«in» e rigurgita un «nanzi tutto» che non fa ben sperare, visto che quella di deglutire la prima o l’ultima sillaba è un vizio che non perde mai: il braccio è «perativo», lo standard diventa standa, il mestiere si ferma a mestie. E poi il volume che non è d’affari ma «da fare», fino al rebus del cambio di sillaba, col capitale che diventa capitano, speriamo che nel cambio sia rimasto umano.

Lo sbobinato letterale somiglia a certe traduzioni automatiche dall’inglese all’italiano sul web: «Il ministro D’Urso ehm Urso che... Eh eh che color segrestata a Shanghai come na volta. Te lo ricordi?». Eh? Ma anche: «Cioè noi bisogna far si che l’Enit diventi il braccio perativo di tutte le regioni. Perché neh e e e in cui le regioni li si riconooscono ci mettono tramente anche delle risoorse ...e e riusciamo a fare anco una un una ... una stratte una tratteggia che vada bene per l’intero paese». Pausa. «...effff»... «... l’ideale noi l’stiamo portando avanti e già e già cred cre già aaah in gi in giro per il parlamento n progetto in legge, per in alcune paarti in alcuni paaesi unificare e eh quello che non ovc chemava it coll’eeeenit».

Una deputata interrompe: «Scusi, non ho capito», ma nessuno ridacchia più da quando il presidente ha zittito il vociare: «Se dovete parlare d’altro uscite». La deputata domanda se abbia capito bene, che il ministro pensa di accorpare Ice e Enit, ed ecco la risposta: «No, no no... lei sa che se è una proposta di legge per ricostruire ce metterlo assieme all’ambasciata, la proposta che ho fatto io che in in alcune sedi di ambasciaata dove c’è l’Iiice di mettere dentro acun dipendente di Enit che faccia promozione turistica». Boh, vabbè.

Comunque il concetto chiave, circa-più-o-meno-quasi, è che il turismo mondiale cresce e quello italiano invece no, e sì che «tutti i paesi europei hanno calato», ma qui peggio. Con l’aggravante che noi i turisti spesso li trattiamo male, senza pensare che «una volta se uno andava ristorante mangiava male lo diceva a quattro cinque persone ed era morta li. Adesso col social network lo sanno tutti», e «ci vogliono sette giudizi positivi per bilanciare un giudizio negativo». Quindi, urge campagna di «educazione», «per spiegare che quando vediamo un turista non lo dobbiamo trattare come a volte purtroppo facciamo come uno che magari che ti occupa il posto o ti infastidisce, ma come uno che ti sta portando del denaro». E poi, signori, l’unità nazionale è importante: «Le stelle devono essere uguali dal Trentino alla Sicilia». E basta promozioni regione per regione, è il prodotto Italia che va pubblicizzato: «La pubblicità del Metaponto in Cina: non so se i cinesi sanno dov’è il Metaponto».

Alla fine non c’è più tempo per le

domande dei deputati, Gnudi ha appuntamento con Monti alle tre, «quindi alle tre meno 2 devo andare». A manca 5 lo liberano, ma lui promette di ritornare la settimana prossima. Coca cola e pop corn per godersi lo spettacolo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica