"Taglio delle tasse per il ceto medio". Forza Italia detta le priorità per la prossima manovra

In vista della legge di stabilità da approvare in autunno il partito azzurro rilancia la sua proposta. Il responsabile economico Casasco: "Riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 60mila euro lordi l'anno"

"Taglio delle tasse per il ceto medio". Forza Italia detta le priorità per la prossima manovra
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Entro la fine dell'anno il governo italiano è intenzionato ad andare verso una flat tax - dunque una tassazione più bassa - per chi lavora durante i festivi, straordinari e premi di produzione. L'ipotesi potrebbe essere inserita nella prossima legge di bilancio, che dovrà essere approvata definitivamente dal Parlamento entro la fine dell'autunno. Forza Italia si esprime si maniera assolutamente favorevole: "Nulla di nuovo, lo diciamo da almeno due o tre anni e c'è scritto nero su bianco nel nostro documento economico dell'aprile 2024 e poi di ottobre sempre dello scorso anno", commenta in un'intervista rilasciata a Affaritaliani Maurizio Casasco, responsabile economico del partito azzurro.

"La riduzione dei costi, e quindi la detassazione, di straordinari, premi di produzione e lavoro festivo è un nostro cavallo di battaglia e una nostra proposta da tempo. Siamo assolutamente favorevoli.

Certo, poi dipende dal ministro Giorgetti il quale però sempre ci ricorda i vincoli europei di bilancio e il riferimento alla spesa primaria netta", aggiunge il deputato forzista, già presidente della Confederazione italiana della piccola e media industria. "C'è anche una proposta di Forza Italia in Parlamento, di cui sono il primo firmatario, che prevede la detassazione per legge a seguito di rinnovi contrattuali", sottolinea ancora Casasco.



Il parlamentare eletto nelle fila del movimento fondato da Silvio Berlusconi intende mettere in evidenza, per esempio, che nel contratto dei metalmeccanici di Confindustria e Confapi, "da me sottoscritto anni fa quando ero presidente e tutt'ora in vigore, c'è l'adeguamento automatico all'indice IPCA legato al costo della vita che ha portato ad aumenti salariali di circa il 6,4% nel 2023 e di circa il 6,3% nel 2024". Ecco quindi quale potrebbe essere la soluzione ideale in vista della prossima imminente manovra finanziaria che l'esecutivo nazionale licenzierà da Palazzo Chigi a metà ottobre: "Estendere questo meccanismo a tutti i contratti, ovviamente sempre all'interno della libera contrattazione tra le parti", afferma Casasco.

Quest'ultimo, tuttavia, intende concludere il proprio ragionamento aggiungendo un punto fondamentale per il partito guidato dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani: "Tutte queste proposte vanno bene, se ci sono le risorse facciamole tutte. Sono nostre proposte da anni, figuriamoci se non siamo d'accordo: dagli incentivi al rinnovo contrattuale fino alla detassazione di straordinari, premi di produzione e lavoro festivo. Ma, attenzione - chiarisce -. Non dobbiamo mai dimenticarci che in questi anni il ceto medio si è caricato, insieme alle imprese, la maggior parte del carico fiscale di questo Paese". Quindi, la priorità assoluta per la manovra 2026 "deve essere la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 60mila euro lordi l'anno", conclude il responsabile economico di Forza Italia.

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