
La morte di due persone fermate con il taser rappresenta un episodio così grave che non dovrebbe essere uno strumento politico da utilizzare contro il governo. Questo il ragionamento del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, incalzato dalla sinistra dopo i recenti casi di cronaca che hanno visto la morte di due persone (a Olbia e a Genova) proprio dopo essere state colpite con la pistola elettrica.
"Chi, in maniera ideologica, critica l'utilizzo del taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l'utilizzo di armi da sparo. Le regole di ingaggio prevedono che venga usato soltanto quando ci si trova di fronte a soggetti violenti e aggressivi che rappresentano un concreto pericolo per i presenti", afferma il ministro dell'Interno, che aggiunge: "La sicurezza dei cittadini è il primo obiettivo che deve essere perseguito. E dalle prime ricostruzioni è esattamente la situazione in cui si sono ritrovati i carabinieri intervenuti. Dunque, vanno respinte, perché del tutto pretestuose, pregiudiziali ed infondate, le polemiche contro le forze di polizia a cui va tutta la gratitudine e il completo sostegno del nostro Governo".
Dello stesso avviso il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri che ha ribadito: "Totale solidarietà agli esponenti delle forze dell'ordine al centro di accuse per aver usato il taser. Questo strumento è stato introdotto per contenere l'uso delle armi tradizionali e per avere esiti non letali quando si è costretti ad intervenire in maniera più determinata per evitare pericoli maggiori".
Intanto in Italia, i taser in dote alle forze dell'ordine sono circa 5 mila. La sperimentazione è partita nel 2018 ed è stata inserita nell'equipaggiamento di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. Dal 2022 la usano anche gli agenti della polizia locale