«Un giovane fu violentato da Rodolfo Fiesoli, non so dire se successe quando era minorenne o maggiorenne. Era venuto al Forteto col fratello, erano di San Marino. Io e mia moglie l'avevamo preso in affidamento, poi diventò uno dei miei figli adottivi, un giorno mi raccontò l'accaduto. Quando andai a chiedere spiegazioni a Fiesoli trovai omertà negli altri membri della comunità». Lo ha raccontato ieri un altro testimone sentito al processo a Firenze sulla comunità agricola per giovani disagiati Il Forteto, che nel 1977 ne fu socio fondatore insieme alla moglie e al cognato. Ieri è stato interrogato dal pm Giuliano Giambartolomei nel processo che ha 23 imputati, il «guru» Rodolfo Fiesoli più suoi collaboratori. Riguardo alla vicenda del giovane violentato il teste sentito ha detto che il racconto emerse in relazione a «un viaggio a Salerno, città dove si era trasferito un magistrato» che il ragazzo avrebbe fatto con Rodolfo Fiesoli.
A domande del pm il testimone ha spiegato che gli affidamenti alle coppie di sposi della comunità stabiliti dal tribunale dei minori per giovani con famiglie disagiate «non venivano rispettati, venivano cambiati. Il tribunale dette alle comunità 4 fratelli; furono divisi tra quattro coppie diverse». Anche il testimone fu violentato da Fiesoli.
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