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"Via il 41 bis". Continua il pressing dei giudici per liberare Cospito

Alcuni quotidiani riferiscono che il sostituto procuratore generale della Cassazione avrebbe chiesto di annullare il "carcere duro" per l'anarchico

"Via il 41 bis". Continua il pressing dei giudici per liberare Cospito

Sul caso Alfredo Cospito potrebbe arrivare presto una svolta. Da una parte il governo ha ribadito più volte l'intenzione di tirare dritto e di non concedere la revoca del 41 bis; dall'altra alcuni quotidiani questa mattina hanno riferito che il sostituto procuratore generale della Cassazione avrebbe chiesto di annullare il "carcere duro" per l'anarchico. L'uomo è in sciopero della fame da oltre 100 giorni e le sue condizioni di salute hanno fatto scattare il trasferimento dal carcere milanese di Opera all'ospedale San Paolo.

Via il 41 bis a Cospito?

Stando a quanto appreso e riferito da alcuni quotidiani, come La Stampa, la Procura generale della Cassazione si sarebbe schierata al fianco della difesa e avrebbe chiesto l'annullamento della decisione del Tribunale di sorveglianza. Una scelta che, se confermata, sarebbe in contrasto con la linea del ministro della Giustizia Carlo Nordio: il Guardasigilli proprio pochi giorni fa ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario presentata dall'avvocato di Cospito.

Dunque sul fronte giudiziario si potrebbe spalancare la porta a una novità di assoluto rilievo. La Corte di Cassazione si riunirà il 24 febbraio per decidere in merito.

La salute dell'anarchico

Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, alla luce delle indicazioni dei sanitari, ha disposto in via precauzionale lo spostamento del detenuto, che ora si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41 bis. "La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta", si legge sul sito del ministero della Giustizia che ha dato conto di quanto accaduto.

Il trasferimento di Cospito è arrivato per la necessità di far sì che ci siano maggiori strumenti per curarlo. L'Agi ha appreso da fonti giudiziarie che la situazione è "molto complessa e delicata" in quanto bisogna decidere fino a che punto queste cure possano spingersi. Tra l'altro rimane sempre in piedi l'incognita dell'eventuale alimentazione forzata. Dagli ambienti giudiziari viene spiegato che l'ultima parola spetterà ai medici del San Paolo, che potrebbero essere chiamati a decidere se superare o meno la volontà del recluso di non essere nutrito.

Nel frattempo l'avvocato Flavio Rossi Albertini ha confermato che Cospito porrà fine allo sciopero della fame solamente quando uscirà dal regime del 41 bis. "Nonostante Alfredo Cospito sia inserito in un gruppo di socialità del 41-bis, di fatto è in isolamento. Gli altri detenuti nello stesso gruppo di socialità, infatti, sono molto anziani o malati.

Basti pensare che uno di loro ha chiesto di vedere la moglie e il figlio per salutarli prima di morire", ha spiegato il legale dell'anarchico.

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