Con l’ordinanza ministeriale del 28 dicembre, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha deciso di indicare la via da seguire per prevenire il ritorno dell'emergenza Covid. Tornano, quindi, i tamponi in aeroporto per chi arriva dalla Cina, tornano le mascherine - seppur non obbligatorie - ma fortemente consigliate.
A dire la sua sull’evoluzione del virus in Cina è stata proprio la Regione Toscana che solo qualche giorno fa, nelle parole del Presidente Giani, criticò la Regione Lombardia, la prima ad attuare le norme di controllo e prevenzione anche senza ordinanza ministeriale. Prima ancora della decisione del governo, ingatti, negli aeroporti lombardi i tamponi - seppur non obbligatori - per chi arriva dalla Cina sono stati decisi direttamente dalla Regione. Ma alla Toscana non è piaciuto assolutamente questo passo in avanti: “Fughe in avanti da parte delle Regioni non sono opportune”, aveva commentato Giani, sottolineando anche che “non è mai opportuno prendere una strada da soli per farsi belli rispetto agli altri”.
A confermare la tesi anche l’assessore alla sanità della Toscana che “scaricava” tutto su il governo e sulle disposizioni unitarie: “Ci aspettiamo che su queste materie ci siano indicazioni omogenee per tutto il territorio nazionale”. E queste sono arrivate, come è arrivato il dietrofront del presidente Giani che ha firmato l’ordinanza istituendo i presidi all’esterno degli aeroporti di Firenze Peretola e Pisa perché - ora - “la situazione va monitorata”.
Ma c’è di più: nonostante i tamponi non siano per legge obbligatori e dovrebbero essere effettuati solo ai passeggeri arrivati dalla Cina, quel salto in avanti prima giudicato “inopportuno”, ora è proprio la Toscana a compierlo. Da una parte la decisione regionale di fare tamponi anche a chi arriva attraverso più di uno scalo, non essendoci voli diretti in Toscana dalla Cina, e dall’altra l’assoluta obbligatorietà del tampone. “C’è chi dice che si sarebbe potuto intervenire con un tampone facoltativo - ha spiegato infatti il governatore -, giusto a fini statistici e informativi. E invece no, deve essere obbligatorio”.
Nel frattempo a dire la sua sul ritorno delle restrizioni è anche il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che ritiene lo screening dei passeggeri una misura
“ingiustificata”. L’agenzia Ue ha dichiarato, infatti che “i paesi europei hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione” e che “le varianti che circolano in Cina stanno già circolando nell’Ue”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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