Il disco rotto di Sala contro il governo: "Le trascrizioni vanno fatte"

Dopo Bruxelles, Beppe Sala è andato in tv a parlare delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali e attacca: "Questi hanno idee anni '70"

Il disco rotto di Sala contro il governo: "Le trascrizioni vanno fatte"

La sinistra, con in testa Beppe Sala, non demorde sulle registrazioni dei bambini delle coppie omogenitoriali e, in assenza di altri argomenti, si aggrappa a questo per attaccare il governo. Non è altro che la solita battaglia ideologica della vecchia sinistra che vorrebbe essere la nuova ma che, in realtà, ha solo cambiato i nomi del direttivo per ripescare a piene mani dal passato. Il sindaco di Milano, ignorando completamente le gravi condizioni in cui versa la sua città tra degrado e insicurezza, prima è volato a Bruxelles per chiedere l'appoggio del Parlamento europeo e poi è andato in tv a parlarne da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più. Il tutto mentre nella città da lui amministrata i giovani e le famiglie non riescono più a vivere a causa dei rincari adottati dalla sua amministrazione e si moltiplicano episodi di violenza, facendo crescere il malcontento.

Ma come al solito la sinistra pensa ai diritti di pochi, quelli che fanno hype e che creano discussione, che piacciono ai radical chic dei quali Beppe Sala si fa portavoce. "Questo è un governo che ci vuole portare indietro", ha esordito il sindaco su Rai3, sferrando il suo attacco all'esecutivo. "Il mondo è cambiato. Le trascrizioni di figli omogenitoriali, lo dico da cattolico, vanno fatte. Se la società cambia, devo farci conto", ha aggiunto con l'arroganza di chi non accetta che possa esistere un governo politico che guida il Paese con un'impostazione diversa rispetto a quella che vorrebbero loro. "Potremmo parlare di trascrizioni degli atti di nascita e diritti civili. Se vincono questa battaglia ce ne sarà un'altra. Poi è un'idiozia questa del forestierismo linguistico, multare chi parla l'inglese. Questi hanno idee anni '70, ma il mondo è cambiato", ha detto il sindaco, senza rendersi conto che chi è fermo a diversi decenni fa sono proprio i suoi "compagni" rossi.

L'intervento di Sala è stato pretestuoso al punto di arrivare ancora una volta a parlare di "rischio fascista", annunciando di essere pronto a dare battaglia. Un rischio che, come evidenziano i fatti e le consideraizoni più recenti sul nuovo governo, esiste solo nell'immaginario di una fetta di sinistra che senza l'antifasismo militante fermo agli anni del Dopoguerra non saprebbe come sopravvivere.

"Il rischio fascista lo vedo ogni giorno e contro questo combatterò. Non sono per il muro contro muro, ma questa continua rimozione di quello che è stato non va bene. Riconciliamo, ma no a rimozione", ha dichiarato il sindaco.

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