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"Tutor in classe per studenti difficili". L'agenda 2023 del ministro Valditara

Il ministro dell'Istruzione annuncia il tutor in classe per gli studenti "difficili": "Il docente avrà una formazione particolare e dovrà essere pagato di più"

"Tutor in classe per studenti difficili". L'agenda 2023 del ministro Valditara
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Lotta alla dispersione scolastica, divieto dell’uso di cellulari in classe e riforma dell’alternanza scuola – lavoro. Sono tante le novità che interessano il mondo della scuola a partire dal 2023. Adesso spunta l’ipotesi di una nuova figura scolastica: il docente tutor per ogni gruppo di classe. Il ministro della Pubblica Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annuncia il suo piano “rivoluzionario” e disegna l’agenda scolastica 2023 dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Il docente tutor

Il ministro Valditara, interpellato dal Messaggero, annuncia quella che definisce una vera e propria “rivoluzione”. A partire dal prossimo anno verrà introdotta una nuova figura: un tutor in classe sia per gli studenti “difficili” sia per quelli più bravi. “Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe - annuncia il ministro - il docente dovrà avere una formazione particolare e dovrà essere pagato di più”. Il docente, riassumendo, dovrà avere una formazione specifica e uno stipendio più alto. Il suo compito sarà quello di seguire in particolare i ragazzi“con maggiori difficoltà di apprendimento” ma anche quelli più bravi che “magari in classe si annoiano e hanno bisogno di accelerare”. La figura del tutor “entrerà in azione il prossimo anno scolastico”. Nel mentre, il ministro prevede di avviare una formazione specifica per i nuovi docenti.

Combattere la dispersione scolastica

Ma la grande sfida del governo di centro destra rimane la stessa: combattere la dispersione scolastica. Un tallone d’Achille italiano che colpisce in particolare le regioni del Mezzogiorno. I dati presentati dal ministro sono preoccupanti: “In Italia il 13,2% dei ragazzi tra 15 e 19 anni non studia e non lavora”. E il confronto con gli altri paesi europei è da brividi. “Per fare degli esempi, in Germania la percentuale è del 5%, in Portogallo del 2,6% e in Svezia del 2,5%”. L’obiettivo del ministro dalla Pubblica Istruzione per i prossimi anni scolastici è uno solo: “portare questo dato sotto il dieci per cento. Per farlo, il ministro Valditara, indica alcune possibili soluzioni. Innazitutto servono professori più motivati e autorevoli e“per questo, tra le prime cose fatte, c’è la stipula del contratto con aumenti medi di 124 euro al mese”. Ma non solo, “ci sono gli stanziamenti portati da 200 a 255 milioni per le palestre scolastiche” e nel mirino del ministro finiscono anche le ristrutturazioni degli edifici scolastici: “Si va a scuola più volentieri se l’istituto è bello e luminoso”.

Il divieto dei cellulari in classe

Giuseppe Valditara tiene il punto anche sul divieto dei cellulari in classe, norma fortemente attaccata dalle opposizioni.“È l’uso improprio che ho ribadito essere vietato – precisa il ministro –non certo quello a scopo didattico”. Una frase che mette a tacere tutte le critiche avanzate dalla sinistra. “Non è, come qualcuno ha detto, un provvedimento contro la modernità”. I modi per rispettare il divieto in classe sono molteplici e nessuno di questi, ribadisce il ministro, va contro la digitalizzazione scolastica prevista nel programma Next Generation EU: "Nel Pnrr sono stanziati 2,1 miliardi per la digitalizzazione. Vorrei che tutte le scuole si dotassero di strumenti per fare video lezione con docenti italiani o stranieri".

La nuova alternanza scuola-lavoro

Le novità riguardano anche il fronte dell’alternanza scuola – lavoro, per la quale il ministro ha promosso un cambio di passo importante. “Bisogna prevedere agevolazioni che favoriscano la disponibilità delle imprese”. Ma allo stesso tempo serve una forte “modulazione dell’offerta formativa in ragione dei bisogni del territorio”. Un esempio calzante è quello delle regioni meridionali, dove un’offerta modulata a seconda delle caratteristiche del territorio sarebbe adeguata.“Penso, per il Sud, all’agrifood, all’alberghiero, alla nautica, ai beni culturali. In Italia ci sono 1,2 milioni di posti di lavoro non coperti perché mancano le qualifiche adeguate”. Stessa cosa vale per la scelta della scuola superiore.

Valditara annuncia una modifica dell’orientamento scolastico:“Occorre che da una parte la scuola sappia individuare le potenzialità dello studente – chiosa il ministro - dall’altra parte è necessario recuperare informazioni dai territori per conoscere le concrete prospettive formative e culturali”.

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