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“Va benissimo”, “Cautela”. Braccio di ferro Grillo-Conte su Schlein

L'apertura di Grillo al Partito democratico firmato Schlein non convince i vertici del Movimento 5stelle: "È Conte a dare la linea"

“Va benissimo”, “Cautela”. Braccio di ferro Grillo-Conte su Schlein

Il Movimento 5stelle è ancora un partito bicefalo. Il fondatore da un lato e il leader dall’altro. Beppe Grillo è già pronto all’ammucchiata giallo-rossa e apre al Pd di Elly Schlein. Giuseppe Conte, al contrario, impone cautela ai suoi. Due leadership diverse: la prima, quella del fondatore, silenziosa ma ancora influente, la seconda, quella del leader, urlata contro il governo e prudente con i possibili alleati.

Grillo apre al "campo largo"

Il garante del Movimento Bebbe Grillo, impegnato nel suo nuovo tour “Io sono il peggiore”, in merito alle alleanze è stato chiaro fin da subito. All’indomani dell’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd, l’ispiratore del Movimento non ha usato tanti giri di parole:Elly? Va benissimo. Dovranno dire tutte le nostre idee per andare avanti. Tutte le nostre idee devono andare avanti con altri nomi”. Grillo, in parte scherzando e in parte meno, ha colto un punto politico. Appurato che le battaglie politiche del campo largo sono comuni, non allearsi col il Pd, potrebbe rappresentare un pericolo per i penta stellati: lasciare al Pd il timone della sinistra, più o meno radicale, potrebbe tradursi in una grossa perdita di elettorato. Tanto vale, sembra suggerire Grillo, allearsi con il “nuovo” Pd firmato Schlein.

Conte detta la linea

Se Grillo apre ad un’intesta organica con il Partito democratico, i vertici grillini sembrano più inclini a seguire un altro Giuseppe, l’avvocato del popolo Conte. Il leader penta stellato non è preoccupato del punto politico sollevato dal fondatore e, il lieve calo nei sondaggi del M5S, viene visto dal quartier generale di via Campo Marzio come una semplice “dinamica fisiologica”. La linea orma la detta Giuseppe Conte: sembra questa l’aria che si respira dalle parti del Movimento. Il sociologo Domenico De Masi, vicino ai 5stelle, è ancora più esplicito: “Grillo pro Schlein? Non ha più forza né consenso. Dentro i 5stelle – spiega all’Huffington post – è Conte a dare la linea”.

La "cautela" dei vertici grillini

Insomma, la parola d’ordine è una sola: Cautela”. Negli scorsi giorni, fonti vicine a Giuseppe Conte e ai suoi, raggiunte dal Corriere della Sera, hanno frenato l’entusiasmo di Grillo: “Una nuova segreteria non significa un Partito democratico nuovo”. Una differenza non da poco:“Vogliamo vedere Schlein alla prova dei fatti”. E anche l’ex ministro dell’agricoltura, Stefano Patuanelli, predica cautela: Personalmente sono stato uno di quelli che ha maggiormente investito in una sintonia con il Pd. Oggi però dico: prudenza”.

I banchi di prova per un’apertura convinta di un dialogo con il Nazareno sono diversi. La posizione del Pd in merito al conflitto russo-ucraino è solo l’ultimo tassello di una possibile alleanza.

Nel breve e medio periodo i due partiti dovranno confrontarsi sul salario minimo che, almeno a parole, sembrano approvare entrambi. Il provvedimento è in Commissione Lavoro e Conte è il primo firmatario. Ora la palla passa a Elly Schlein.

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