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Va in scena il reality del Pd

Alla X Factor Arena di Milano si sfidano i tre candidati del Partito Democratico in vista delle primarie dell’8 dicembre prossimo

Va in scena il reality del Pd

Alla X Factor Arena di Milano si sfidano i tre candidati del Partito Democratico in vista delle primarie dell’8 dicembre prossimo. Cravatta blu per Matteo Renzi, viola per Pippo Civati e blu e marrone per Gianni Cuperlo. In studio circa 600 persone. I tre, su un podio all’americana, avranno un minuto e trenta secondi al massimo per rispondere alle domande, in un confronto reso ancora più teso dal televoto, dall'applausometro, dal fact checking e dal gradimento in tempo reale. I candidati chiedono in coro un cambio di passo al governo di Enrico Letta. Per Cuperlo, "ora non ci sono più alibi: il governo deve cambiare passo e mettere al centro il dramma del Paese che attraversa la crisi più drammatica della sua intera storia, servono azioni mirate e bisogna mettere al primo posto il lavoro per creare domanda, occupazione, reddito e consumi". Matteo Renzi ha chiesto a Enrico Letta di "pensare all’Italia perché in questi sette mesi siamo stati dietro alle bandierine. Era come un grande bancone del supermercato: "Serviamo il numero 9", adesso ci sono due opposizioni, c’è anche Berlusconi che sa fare bene campagna elettorale e ha sette vite come i gatti, bisogna uscire dalla dimensione della paura degli altri e fare tre cose: tagliare i costi della politica - si può risparmiare togliendo il Senato e dimezzando il numero degli eletti- poi un jobs act e ridare un minimo di speranza agli italiani, ora tutto sembra rassegnazione, chiediamo a Letta di dare un’anima all’Europa, se queste cose il governo le fa, l’Italia cambia, ma solo il Pd può farle, il problema non è mandare a casa Letta, il governo siamo noi, se non lo facciamo noi non lo fa nessuno". Per Pippo Civati "il governo deve fare quello che molto colpevolmente non ha fatto a maggio, cambiare la legge elettorale. E poi tornare al voto, possiamo votare in primavera, e andare a un governo politico".

Stipendi e proprietà

I tre candidati hanno dovuto rivelare stipendi e proprietà. Oltre che alle donazioni raccolte e qui, a sorpresa, è Matteo Renzi ad avere ricevuto meno contributi di tutti. "Guadagno 4.300 euro netti per 12 mensilità, ho una casa con mutuo trentennale, credo di avere ancora 22-23 anni da pagare, una macchina con mia moglie. Avevo una bicicletta ma me l’hanno rubata. E ho ricevuto 67mila euro di donazioni", ha detto il rottamatore. "Ricevo uno stipendio da parlamentare di 8mila euro al mese, tolti quelli che diamo al partito, circa un-terzo. Ho un’Audi A4, avevo una C3 si è rotta, e sono in affitto. E ho avuto 77mila euro in donazioni, più di Renzi", ha detto Pippo Civati. Stessa indennità da deputato anche per Gianni Cuperlo: "Da 7 anni ricevo uno stipendio da parlamentare, circa 8mila euro, vivo in una casa in affitto a Roma, ho una classe A del 1998 e una vespa di colore nero. E ho raccolto intorno ai 70-80mila euro".

Pippo Civati prova a inseguire Matteo Renzi sul terreno delle battute e il sindaco di Firenze pare apprezzare. Durante il confronto tv su Sky, Civati critica Silvio Berlusconi spiegando che proverà a continuare l’attività politica con il nome "Berlusconi e figli, Berlusconi e eredi... come fanno gli imprenditori dalle mie parti. Noi facciamo le primarie, loro faranno le ereditarie...". Guizzo che strappa un lungo applauso del pubblico e anche di Renzi, inquadrato sorridente mentre batte le mani e annuisce rivolto verso Civati.

La questione dell'Europa

"Se sarò segretario lo dirò: il governo vada in Europa e spiegare, battendo i pugni, che la strategia di questi anni è fallita: l’idea che si parte dal rigore per poi creare crescita e lavoro, è come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ’l’intervento è perfettamente riuscito e il paziente è morto", ha detto Cuperlo. "L’ Europa l’abbiamo lasciata in mando ai burocrati di Bruxelles. Gli stessi che poi lasciano da parte il problema Lampedusa dicendo che è un problema italiano", ha dichiarato Renzi, aggiungendo che "possiamo superare il vincolo del 3%". In Europa dobbiamo “sbattere più pugni, perché non ne abbiamo sbattuti tantissimi, ci guardano con disprezzo e questo non è accettabile”, ha affermato Civati.

Il caso Prodi

"Ho votato Franco Marini e poi ho votato Romano Prodi, perché il partito aveva preso una decisione. Non tutti hanno votato: un partito è una comunità e quando assune una decisione la deve rispettare". Gianni Cuperlo coglie lo spunto dalle parole con cui Pippo Civati ricorda l’operato di Romano Prodi alla commissione Ue per tornare su quello che per molti è ancora un vulnus del recente passato del partito. E Pippo Civati rincara la dose: "Se diventerò segretario del Pd, farò un’inchiesta, che non è mai stata fatta, perché quella vicenda non è chiusa. Alcuni di noi, ed io stesso, non abbiamo votato Marini e lo abbiamo detto; su Prodi c’è un silenzio tombale".

La patrimoniale

Tutti d'accordo, con qualche variante, sulla patrimoniale. Civati: “Dobbiamo abbassare innanzitutto le tasse sul lavoro. La patrimoniale si può fare ma la parola deve essere progressiva. La tassazione sui redditi o sui patrimoni deve essere progressiva”. Renzi: "Favorevole, ma solo dopo che la politica dà il buon esempio e inizia a tagliare lei, dopo che torna la legalità nella pubblica amministrazione, dopo che il fisco è chiaro. Prima la politica faccia la propria parte poi si può chiedere un grande contributo”. Cuperlo: "La mia risposta è sì, è giusto in un Paese che sta soffrendo come l’Italia. La crisi non è stata uguale per tutti” e una patrimoniale “non servirebbe per colpire la ricchezza ma per redistribuire una quota di ricchezza”.

Coppie omosessuali

Pippo Civati è per la totale uguaglianza per le coppie, gay e non, ed è favorevole all’affido o all’adozione a favore delle coppie gay. Dello stesso avviso Gianni Cuperlo che chiede anche una modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita. Più "timido" Renzi su questi temi, anche se dice sì alla legge sull’omofobia, ad una civil parnership e alle garanzie, con buon senso, di affido di un bambino anche tra coppie omosessuali.

Il caso Cancellieri

"La Cancellieri rimane al suo posto? Questo lo deve decidere Enrico Letta. Io non mi candido a segretario per cambiare un ministro. Certo, è vergognoso che le condizioni di un carcerato dipendano dal fatto se abbia o meno nell’agenda il numero di un ministro", dice Matteo Renzi. Più deciso Pippo Civati che ritiene la vicenda Cancellieri molto grave e rilancia la sfiducia personale senza coinvolgere tutto il governo. Gianni Cuperlo punta sulla responsabilità individuale anche se non tocca al partito decidere sulle dimissioni del ministro.

Il vincitore dell'applausometro

L'applausometro di SkyTg24 assegna a Matteo Renzi il 51% dei voti. Al termine del confronto tv tra i tre candidati alla segreteria del Partito democratico, sul sito Sky.

it è possibile leggere il gradimento dei telespettatori, che assegnano a Pippo Civati il 36% e a Gianni Cuperlo il 13%.

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