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Vacanza da incubo Assaltano l'albergo: ferita turista italiana

Vacanza da incubo Assaltano l'albergo: ferita turista italiana

Bestie. Non c'è altro termine per definire i membri del commando che nella notte fra domenica e lunedì hanno attaccato il gruppo di italiani che stava trascorrendo qualche giorno di vacanza in Kenya, in un resort di Watamu Bay. La rapina è subito degenerata in un profluvio di violenza gratuita. La più sfortunata è stata Paola Boglio, originaria di Brescia, trapassata da un proiettile di rimbalzo entrato nella nuca e uscita dallo zigomo. Una scena da horror che, per fortuna, non ha prodotto danni irreparabili: la giovane bresciana, dopo essere stata ricoverata per due giorni all'ospedale di Mombasa, è già rientrata in Italia.
Ma tutto il gruppo di italiani ha vissuto momenti di autentico terrore. Sono entrati armati e hanno cominciato a picchiare selvaggiamente tutti coloro che si trovavano a tiro. Nunzia Sisinno c'era e ha raccontato a SkyTg24 quello che è successo. Le sue parole rendono l'idea del delirio criminale. «È arrivato un gruppo di persone - ha raccontato visibilmente emozionata - ma non si possono definire tali. Una di queste ha aggredito mia sorella, un'altra se l'è presa con me, puntandomi una pistola alla testa e prendendomi la borsa. Hanno pestato mia sorella e poi sono andati a casa sua dove hanno fatto man bassa di tutto. Poi hanno aggredito mio marito con un colpo di machete sulla schiena. Erano delle bestie inferocite, mio marito è sotto choc e non so come potrà superarlo». La ricostruzione dell'accaduto descrive la crudele strategia della banda. Solo uno dei sette banditi aveva una pistola, quello che ha minacciato la Sisinno e che poi ha sparato a Paola Boglio. O meglio, contro una finestra, a scopo intimidatorio, solo che il proiettile è rimbalzato sulla testa della ragazza. Gli altri brandivano minacciosamente dei machete. Poi hanno passato al setaccio le camere degli ospiti del resort portando via tutto quello che arrivava a tiro, compresi indumenti usati e paccottiglia varia.
È ancora la testimonianza della Sisinno a descrivere il dramma sfiorato. «Dopo aver aggredito me e mio marito - ha raccontato - hanno poi raggiunto un'altra villetta in cui si trovava una ragazza con suo padre, lì hanno esploso un colpo di pistola che dopo esser rimbalzato su di un vetro ha raggiunto il viso di questa ragazza, il proiettile le ha attraversato la testa uscendo dallo zigomo, sotto l'occhio. All'arrivo di un uomo del personale della struttura hanno sparato anche a lui all'altezza delle gambe senza colpirlo e poi sono scappati».
Scene terribili che segneranno per sempre le esistenze di questi italiani che cercavano in Kenya un momento di riposo e che hanno rischiato di morire.
A Malindi, purtroppo, episodi di ordinaria violenza non sono infrequenti. Alla fine dell'anno scorso altri tre turisti cortinesi, con casa nella zona, hanno subito una rapina. Gianpaolo Gaspari, Alberto Da Rin e la moglie Paola Valle, ex vicesindaco di Cortina, sono stati aspettati da un gruppo di banditi al rientro in villa. Da Rin ha messo in salvo la moglie chiudendola in una stanza ma, con l'altro amico, è stato aggredito. Qui non c'era un'arma da fuoco, ma a colpi di machete i banditi hanno rischiato di ucciderlo. Se l'è cavata, si fa per dire, con una coltellata in faccia e ha ha rischiato di perdere un occhio. Non è andata molto meglio all'amico.

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