
Spoglio iniziato a partire dalle ore 8 di mattina di oggi quello per le elezioni regionali in Valle d'Aosta. Ieri, dalle 7 alle 23, i cittadini valdostani aventi diritto di voto si sono potuti recare ai seggi per decidere i componenti del nuovo Consiglio locale che, una volta proclamato e insediato, sceglierà il nuovo presidente della Giunta con maggioranza assoluta (almeno 18 voti su 35 membri). In questa regione, infatti, non è prevista l'elezione diretta del governatore da parte degli elettori, ognuni dei quali ha potuto esprimere fino a tre preferenze per i candidati consiglieri della lista votata.
Con un affluenza definitiva pari al 62,98%, i dati ormai pressoché definitivi (100% delle schede scrutinate) vedono in testa il partito autonomista dell'Union Valdôtaine con il 31,9% (12 seggi), seguito da Autonomisti di Centro al 14% (6), Fratelli d'Italia all'11% (4), Forza Italia al 10% (4), Lega all'8,4% (3), Partito Democratico all'8% (3), Alleanza Verdi-Sinistra al 6,3% (3), la lista civica unitaria "Valle d'Aosta Aperta" al 5,5% (zero seggi in Consiglio). La somma dei tre partiti guidati rispettivamente da Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini tallonerebbero quindi in classifica, con il loro 29,4% totale (11 seggi), il consenso ottenuto dallo storico partito autonomista valdostano.
Se il centrodestra si è presentato come un'unica coalizione, come accade del resto a livello nazionale, dall'altra parte Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra si sono presentati separatamente, con il Movimento 5 Stelle che fa parte addirittura di un'altra alleanza chiamata "Valle d'Aosta Aperta". Alla lista o al gruppo di liste che ottiene almeno il 42% dei voti validi viene assegnato un premio di maggioranza pari a 21 seggi. Se nessuna lista o gruppo raggiunge questa soglia, i seggi verranno ripartiti secondo un criterio puramente proporzionale. Ed è proprio questa la situazione che si sta ormai profilando.
L'Union Valdôtaine e i suoi alleati di centrosinistra (Pd e Autonomisti di Centro), pur non formalizzando una coalizione elettorale, raggiungerebbero insieme in questo momento più del 53% dei voti validi. Stando dunque a questo risultato, se nelle prossime settimane riuscissero a sancire un accordo di governo insieme - pur presentandosi originariamente divisi - potrebbero scegliere loro il nuovo governatore della Regione, a discapito del centrodestra, che pure ha centrato un ottimo risultato politico in queste elezioni.
Se invece la somma si fosse abbassata sotto la soglia del 50%, i tre movimenti dovrebbero avrebbero dovuto chiedere collaborazione per esempio ad Avs, anche se sarebbe molto complicato vedere un "inciucio" del partito di estrema sinistra a fianco dei centristi, per cui avrebbero dato vita a una vera e propria accozzaglia.