
Affluenza in calo nelle Marche in occasione delle elezioni regionali in cui si sceglierà il futuro presidente della Giunta e la composizione del nuovo Consiglio locale. I dati relativi alle ore 19 di oggi indicano una partecipazione al voto del 37,71%, ovvero cinque punti percentuali esatti in meno rispetto alla stessa rilevazione alle precedenti consultazioni elettorali nella regione marchigiana del settembre 2020 (42,72%). Il risultato più elevato sotto questo punto di vista è stato registrato nella provincia di Pesaro Urbino (40,1%), seguita dalla zona territoriale di Fermo (38,4%), poi Ancona (37,7%), Ascoli Piceno (36,3%) e infine Macerata (35,8%).
Le urne rimarranno aperte anche domani, lunedì 29 settembre dalle 7 alle 15, orario in cui verranno diffusi e prossimi (e ulrimi) dati sull'affluenza. I cittadini delle Marche potranno esprimere il proprio voto per una delle liste provinciali tracciando un segno nel relativo rettangolo. L'elettore può esprimere fino a due preferenze. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza. Qualora l'avente diritto di voto esprima la sua scelta soltanto per una lista provinciale, tale decisione si intende validamente espresso anche a favore del candidato a Presidente collegato alla lista stessa.
Il cittadino può anche esprimere soltanto il voto per il candidato a Presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato prescelto. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore della coalizione alla quale il candidato a Presidente votato è collegato (articolo 16, comma 7, della legge regionale n. 27/2004). Sono nulli i voti espressi a favore di una lista provinciale e di un candidato residente non collegato alla lista stessa: non è quindi consentito il voto disgiunto.
Il sistema elettorale prevede 30 seggi attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali corrispondenti ai territori delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino (lo stabilisce la già citata legge del 2004). Il premio di maggioranza dà alla coalizione vincente almeno il 55% dei seggi. Se chi vince ottiene almeno il 43% dei voti validi, i seggi garantiti diventano 19 su 30 (e scendono a 18 se si ottiene fra il 40 e il 43% dei voti). La soglia di sbarramento è fissata al 5% per le coalizioni, escluso il caso in cui una lista contenuta nella coalizione abbia ottenuto il 3% dei voti validi.
È invece del 62,98% il dato definitivo dell'affluenza al voto per le elezioni regionali che si tengono in Valle d'Aosta, dove ci si è potuti recare alle urne solo fino alle ore 23 di stasera. Hanno votato in 65.014 votanti su 103.223 aventi diritto di voto. Nel 2020 (quando le elezioni si svolgevano invece su due giornate) l'affluenza conclusiva era stata del 70,5%, Oltre al rinnovo del Consiglio regionale (in questo ente territoriale non è prevista l'elezione diretta del Presidente della Giunta) si vota anche per la scelta dei sindaci e dei Consigli comunali di 65 comuni. Nella città di Aosta il dato dell'affluenza delle 11 di sera è del 57,64%, ovvero, 16.
480 votanti su 28.590 aventi diritto; cinque anni fa era stata pari al 64,14%. Per le Comunali il comune valdostano con l'affluenza più bassa è Valgrisenche con il 90,42%, quello con l'affluenza più bassa Courmayeur con il 50,57%.