"Se ora potessi fare quello che voglio farei un figlio". E' un discorso che Nichi Vendola aveva già fatto. Oggi torna a ribadirlo in un'intervista a Pubblico. "Farei il padre forse meglio di come ho fatto il politico". E insiste su un tema che, com'è noto, divide - e non poco - la sinistra: "Credo che dobbiamo batterci per riconoscere il diritto delle coppie gay sia ai matrimoni che alle adozioni. La società italiana è matura per i matrimoni e per le adozioni omosessuali". La penseranno così anche i cattolici che stanno a sinistra? Difficile poterlo credere.
Ieri il Comune di Milano ha dato il via ufficiale al "registro delle unioni civili". Al debutto si sono presentate 18 coppie (quattro sono gay). Nei giorni scorsi Rosy Bindi, presidente del Pd, era stata duramente contestata alla serata conclusiva della Festa dell'Unità di Bologna. Al grido di "viva gli sposi" i militanti di diverse associazioni gay hanno cosparso di riso l'esponente cattolica del Pd. Che, indispettitasi, ha risposto in questo modo: "Non capisco perché nel momento in cui si fa un passo avanti si debbano creare delle contestazioni che magari rischiano di far fare un passo indietro non a me, non al partito, ma all’opinione pubblica del Paese". La Bindi si riferisce ai diritti civili da riconoscere alle coppie gay. Da non confondersi, però, con quello che chiede Vendola: matrimonio e adozioni.
E' piena bagarre a sinistra. Trenta parlamentari, guidati da Giuseppe Fioroni, scrivono una lettera a Bersani in cui ribadiscono che le primarie sono "uno strumento di democrazia ma non possono inglobare tutto e il contrario di tutto". Per questo "occorre che i candidati del Pd si presentino con un programma di governo che rispecchi le soluzioni definite da un lungo lavoro", così come "i partecipanti delle altre forze politiche debbano presentare un programma compatibile e integrabile con il nostro". Non si parla solo di diritti civili ma anche, ad esempio, del referendum contro la riforma del lavoro. Un'altra spina nel fianco in seno al Pd.
Bersani più di una volta (anche oggi) ha insistito chiedendo a Vendola di partecipare alle primarie. Ma il governatore della Puglia prende tempo: "Ho preso due settimane di tempo per sciogliere la questione - spiega in un’intervista a Pubblico -. Farò un discorso a fine mese. Se sceglierò di partecipare, è ovvio che sarò disponibile a sostenere chi vince, anche Renzi". Poi affronta un altro nodo spinoso, quello delle alleanze: "La distanza con Di Pietro si è accorciata perché l’Idv a un certo punto ha fatto un’inversione a u sui temi sociali e del lavoro. Da quel momento in poi per me ci sono tante distanze con tanti interlocutori, con l’Udc sono incolmabili, con l’Idv no". I problemi, o meglio le distanze, ci sono anche con il Pd. Vendola spiega perché: "Ha votato provvedimenti normativi da brivido. Ma noi che dobbiamo fare? O uno si presenta al mondo dicendo votate la mia splendida solitudine, oppure prova ad immaginare qual è il migliore protagonista potenziale per un avanzamento dell’Italia, sapendo che è un avanzamento che parla all’Europa".
Anche Matteo Renzi invita Vendola a farsi avanti, mettendosi in corsa per la leadership della sinistra: "E' un errore mettere in discussione la partecipazione di Vendola alle primarie, la penso come Bersani: credo che Vendola debba candidarsi alle primarie perchè è da due anni che ne parla, ed è giusto che le faccia".
Nota della redazione IlGiornale.
it non condivide la posizione del governatore della Puglia, Nichi Vendola, sulla possibilità di adottare bambini da parte delle coppie omosessuali. Tuttavia non condividiamo gli insulti e le offese pubblicate da alcuni lettori nelle ultime ore. Per questo motivo, i commenti saranno rimossi. Ci scusiamo con i nostri lettori per quanto successo- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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