Vignetta choc, lo strano silenzio di Schlein e Boldrini

La leader e la deputata dem, solitamente in prima linea nella lotta contro il sessismo e gli stereotipi, non hanno proferito parola sulla triviale vignetta che alludeva alla sorella della Meloni. Che strano

Vignetta choc, lo strano silenzio di Schlein e Boldrini

Due, quattro, sei ore. Otto, dieci e così via. Da stamani, i giri d'orologio sono trascorsi accompagnati da un emblematico silenzio: quello di Elly Schlein sul caso mediatico del giorno. La leader Pd, infatti, non ha stranamente proferito favella sulla volgare vignetta comparsa in prima pagina sul Fatto Quotidiano e divenuta oggetto di accese polemiche. E pensare che qualche parolina sul degradante fumetto avrebbe anche potuto spenderla, se non altro in virtù delle proprie battaglie femministe e in difesa delle donne. Già, perché al centro di quella vergognosa "ironia" c'era proprio una donna (la sorella del premier Meloni), peraltro dileggiata ricorrendo ai più triviali stereotipi. Forse la paladina del progressismo e dei diritti non se n'è accorta.

Il silenzio della femminista Elly

Mentre scriviamo, infatti, non si registrano reazioni o commenti sull'episodio da parte di Schlein. Al contrario, dal Pd non sono fortunatamente mancate espressioni di condanna da parte di alcune esponenti donne. Ci riferiamo alle condivisibili esternazioni indignate di Simona Malpezzi, Debora Serracchiani e Michela De Biase. Il fatto però non giustifica la leader di partito, che anzi - a rigor di logica - avrebbe dovuto essere la prima a stigmatizzare quella vignetta. Invece niente. Davvero strano, visto che Elly è sempre stata in prima linea nelle lotte in difesa delle donne e della loro dignità. E si è sempre dichiarata contraria agli stereotipi, alla visione maschilista del mondo, al sessimo (reale e presunto) riscontrabile nella società odierna. Guai poi a sbagliare le declinazioni al maschile o al femminile: grave oltraggio ai diritti di tutti. Anzi, di tuttə.

La strana distrazione di Schlein

"Abbiamo una visione intersezionale che combatte qualsiasi forma di discriminazione, quelle razziste, quelle sessiste, quelle abiliste, quelle omobilesbotransfobiche", aveva assicurato Schlein prendendo la tessera del Pd. E lo aveva ribadito poi, ricevendo la corona di nuovo segretario dem. Stavolta la leader piddina era però probabilmente distratta, al punto da silenziarsi sulla vignetta che alludeva alla moglie del ministro Lollobrigida, nonché sorella di Giorgia Meloni. Mentre quest'ultima esprimeva la propria amarezza per quel disegno, seguita dall'indignazione bipartisan di molti colleghi, Elly era forse impegnata a gestire le frizioni interne al proprio partito. Oppure a preparare un discorso per il suo 25 aprile "di lotta e mobilitazione". Magari stava pensando come spiegare alle femministe il proprio sostegno all'utero in affitto. Chissà.

La taciturna Boldrini

E chissà invece cosa stesse invece facendo Laura Boldrini, dalla quale pure non si sono udite parole sulla vicenda. Per il momento, anche l'ex presidente della Camera non ha espresso alcun commento ma in compenso ha attaccato il governo per la ramanzina sui diritti Lgbt arrivata dall'Europa su esortazione della sinistra. Anche in questo caso, l'insolito silenzio è parso in contrasto con l'abituale solerzia della deputata dem nel condannare il sessismo e le offese alle donne. Forse la vignetta di Natangelo era trascurabile perché alludeva alla sorella del premier Meloni? Non vogliamo crederlo.

Piuttosto, se un simile disegno avesse ritratto qualche donna di sinistra, cosa sarebbe accaduto?

In ogni caso, attendiamo ancora che Schlein e Boldrini sciolgano gli indugi e ci facciano sapere cosa pensano sul disegno di cui tutti stanno discutendo. Quanti giri d'orologio passeranno ancora?

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