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"Vincerebbe il sì". Gli italiani promuovono il premierato targato Meloni

L'ultima rilevazione Quorum/You Trend smonta in piccoli pezzi gli allarmi della sinistra sul premierato: il 60% degli italiani promuove la riforma costituzionale targata Meloni

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Dopo la firma del Quirinale e l’autorizzazione di trasmissione alle Camere del disegno di legge sul premierato, adesso arriva una promozione netta dall'elettorato italiano. Il possibile referendum costituzionale - se la maggioranza dei due terzi (necessaria per le riforme costituzionali) non fosse raggiunta- sarebbe una passeggiata per Giorgia Meloni e il suo governo. Se gli elettori fossero chiamati oggi ad esprimersi sulla riforma, stando all’ultima rilevazione Quorum/You Trend, la promuoverebbero con il 60% di sì.

La narrazione scomposta della sinistra, come si può facilmente notare, si scontra con le volontà degli elettori italiani. Un film già visto e rivisto dalle opposizioni nostrane: dalle elezioni politiche dell’anno scorso, passando per le Caporetto regionali e amministrative di quest’anno, il rapporto tra la sinistra e gli italiani si è deteriorato a vista d'occhio. La maggioranza degli italiani, checché ne dicano i giornali progressisti, non segue a priori gli allarmi della gauche nostrana. L’esempio della possibile riforma costituzionale, virata sul premierato soft, ne è l’ennesima riprova. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Quorum/You Trend per Sky Tg24, i cittadini sono convinti che una riforma costituzionale sia necessaria. Altro che lo status quo invocato dalla sinistra mediatica: per il 53% degli intervistati un provvedimento di riforma costituzionale è “molto” o “abbastanza” urgente. Tra gli elettori di centrodestra, ovviamente, la percentuale sale fino all’80%.

Stesso identico refrain per quanto riguarda l’elezione diretta del presidente del consiglio: il 54% degli intervistati si dichiara favorevole e solo il 31% si dice contrario. Le urla della sinistra vengono completamente scartate dalla volontà degli italiani. Il rischio della “donna solo al comando”, denunciato a più riprese da Elly Schlein e compagni, non viene preso in considerazione. Gli slogan elettorali, dal “rischio autoritarismo” alla “deriva ungherese” sono dei castelli di carta politici. E la situazione per Schlein e soci si aggrava se parliamo di referendum popolare: il 60% degli intervistati promuoverebbe oggi stesso la riforma costituzionale. Fra le singole misure avanzate dal governo quella che convince di più è l’eliminazione dei senatori a vita di nomina presidenziale. Inoltre, quasi quattro italiani su cinque considerano l’instabilità dei governi – ciò che la premier ha spiegato di voler eleminare con questa riforma – un problema da eliminare. Il risultato, alla fine della fiera, è evidente: più l’iter della riforma costituzionale prende forma e più gli elettori italiani sembrano essere convinti del cambio di passo. L’opposizione, come spesso accade da un anno a questa parte, non riesce a toccare palla.

Nota metodologica:

Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 7 e il 9 novembre 2023 su un campione di 804 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%. Il sondaggio completo è disponibile su www.

sondaggipoliticoelettorali.it

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