L'incertezza del governo e gli oltre 3mila emendamenti presentati in commissione Bilancio alla legge di Stabilità hanno innescato un'indiscrezione sul mercato: le agenzie di rating avrebbero puntato i riflettori sull'Italia. Ai tempi dell'ultimo declassamento, le agenzie avevano prospettato per il nostro debito pubblico un «outlook» negativo. Vale a dire, erano propense a rivedere al ribasso il rating; ad appena due tacche dalla soglia dei «titoli spazzatura».
Ed ora, viste anche le bocciature europee (non ultima quella della Bundesbank che ha bloccato il via libera della Bce alla cessione delle quote della Banca d'Italia), le agenzie di rating sarebbero pronte a mettere in pratica la minaccia di un ulteriore declassamento.
Il ministero dell'Economia sarebbe stato informato dell'intenzione (avviene sempre in questi casi) e - con la collaborazione di Palazzo Chigi - avrebbe invitato le agenzie di rating a rinviare la valutazione a dopo il voto di fiducia di mercoledì; quando il presidente del Consiglio si ripresenterà alle Camere per ottenere una fiducia dopo il congresso del Partito democratico.
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