Un intero paese calabrese, Marzi, ha seguito sul maxischermo allestito dal Comune la cerimonia della consegna degli Oscar per fare il tifo per un bambino di sette anni emigrato a Chicago nel 1971. Naturalmente quel bambino è Mauro Fiore, lartefice della fotografia di Avatar. Che poi, con in mano la statuetta più preziosa del cinema in mano, ha detto «Grazie ai miei genitori Lorenzo e Romilda che sono venuti dallItalia con quattro valigie e un sogno. Viva lItalia!».
Ma a festeggiare con complimenti e dichiarazioni di orgoglio calabro non sono stati solo i genitori di Fiore e i suoi compaesani, che hanno invaso le strade di Marzi con caroselli di auto, ma anche il sindaco del paese, il presidente della Provincia di Cosenza e il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ha detto: «Quel suo viva lItalia è andato dritto al cuore. Era lurlo di milioni di emigrati calabresi nel mondo. LOscar assegnato Mauro Fiore come migliore direttore della fotografia per il film Avatar ci riempie di orgoglio e suscita sentimenti di vera commozione».
E si è fatta viva anche lAssociazione internazionale calabresi nel mondo.
«Sono piena di gioia - aveva detto a caldo la mamma di Fiore, Romilda Carpino -. Ci ha anche ringraziato sul palco. Sono scoppiata a piangere. Per me lOscar a Mauro ha un sapore particolare perché allinizio ero molto scettica sul suo lavoro nel cinema». Ma mentre papà Lorenzo e mamma Romilda dopo pochi anni decisero di tornare nella loro Calabria, Mauro continuò a studiare negli States per inseguire il suo «sogno americano», quello di approdare nella Mecca del cinema. E se sua madre era perplessa, suo padre lha sempre sostenuto. «Ho sempre pensato che i figli debbano fare quello che sentono. Gli ho sempre detto se vuoi fare questo lavoro, studia, impegnati, fallo con serietà. E il fatto che sia arrivato al vertice mi rende orgogliosissimo». Quanto ad Avatar, Lorenzo Fiore dice di averlo visto «appena è uscito a Cosenza: lho trovato bellissimo». E conclude: «Avrà preso meno statuette di quelle che ci si aspettava ma ha preso quelle giuste». Intanto Marzi si prepara a festeggiare con il vincitore, che tornerà al paesello in giugno.
Laltro Oscar «italiano» è quello di Michael Giacchino, il musicista che ha vinto per la struggente colonna sonora del cartone animato Up. Giacchino, nato nel New Jersey 42 anni fa, è molto orgoglioso della cittadinanza italiana, ricevuta lanno scorso dopo una battaglia burocratica.
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