«Interrogata la Santanchè» Nuova bufala del pasticcio P4

Presunte trame, presunte intrighi, presunte lobby. C’è di tutto e di più nell’ancora evanescente inchiesta dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Francesco Curcio sulla cosiddetta P4, la presunta lobby coperta di cui farebbe parte un gruppo di potere che ruoterebbe intorno al giornalista e finanziere Luigi Bisignani. E tra congetture varie è possibile che si scivoli in qualche notizia non fondata. Come quella, pubblicata ieri dal Corriere della Sera e dal Fatto Quotidiano, che tra i testimoni chiamati dai Pm ci sia anche il sottosegretario all’Attuazione del programma Daniela Santanchè. O quella, ventilata ancora del Corriere ieri, che uno dei filoni d’indagine riguardi «il direttore del sito internet Dagospia (compresi i finanziamenti arrivati attraverso l’Eni)». Notizie smentite dai diretti interessati.
Furibonda la Santanchè, che «smentisce categoricamente di essere stata ascoltata. È imbarazzante – aggiunge – che anche un prestigioso quotidiano pubblichi notizie false contribuendo a quella campagna di veleni che ha oscuri fini politici». Ironizza invece Dagospia, che rintuzza con un titolo al vetriolo il Corriere: «Un, due, tre piquattro! – ironizza Dagospia – qualcuno spieghi all’ottimo Bianconi del Corriere della Sera che un conto è comprare pubblicità, un altro conto è “finanziare un sito internet”. Se questo è il metro di via Solferino, allora tutti quelli che fanno pubblicità sul Corriere fanno finanziamenti (illegali?) al giornale di De Bortoli?».

E la telenovela P4 va avanti. Ieri, come teste, è stato sentito il direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni. A lui i pm avrebbero chiesto chiarimenti su documenti e nomine di dirigenti.

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