Le intimidazioni e le botte dopo la "Truffa del lingotto"

In cella quattro italiani che organizzavano pestaggi e bruciavano auto per punire chi li aveva raggirati

Le intimidazioni e le botte dopo la "Truffa del lingotto"
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Promesse di guadagni esorbitanti con cui venivano attratti speranzosi investitori invogliati a capitalizzare i loro risparmi nell'acquisto di lingotti d'oro. A scoprire l'organizzazione che aveva orchestrato il proficuo raggiro (di lingotti, neanche a dirlo, naturalmente manco l'ombra), ovvero la Global Group Consulting, al centro di una maxi inchiesta per associazione per delinquere della Procura di Milano, era stato tra aprile e maggio scorsi il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza. Mentre però il principale artefice e mente del raggiro, Samuel Gatto, è ancora latitante insieme alla moglie Stefania Conti Gallenti, che qualcuno tra i truffati, dopo aver perso i proprio guadagni, avrebbe finito per meditare vendetta era quanto meno immaginabile. Così, dopo una serie di episodi - tra cui intimidazioni, minacce, un'auto incendiata e un agguato a casa di una delle persone legate appunto a questa "truffa del lingotto" nel tentativo di riavere indietro i soldi investiti nell'oro inesistente - nei giorni scorsi è toccato ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Rho guidati dal colonnello Elena Rocca e dal tenente Francesco Mattei arrestare e portare in carcere quattro uomini, tutti italiani e tutti pregiudicati tra i 44 e i 55 anni, residenti nella zona di San Donato e Paullo, ora accusati di estorsione, danneggiamento, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate.

Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, erano partite dalla denuncia di una delle vittime, anche lui pregiudicato, aggredito nella sua casa di Senago lo scorso 14 maggio con calci e pugni che gli hanno fratturato il naso. L'agguato era solo l'ultima della serie di minacce e intimidazioni subite da chi chiedeva di riavere indietro il denaro perso. L'oro in realtà non esisteva, come dicevamo e a guadagnare milioni era stata solo la società, finita al centro dell'indagine delle Fiamme Gialle per truffa e abusivismo finanziario. Indagando sulle intimidazioni subite dal pregiudicato che abita a Senago, i carabinieri hanno ricostruito altri episodi intimidatori commessi dai quattro arrestati, incluso l'incendio di una vettura.

In casa dei quattro arrestati gli investigatori dell'Arma inoltre hanno trovato circa 70mila euro in contanti, di cui non è stata giustificata la provenienza.

Se la Global Group Consulting fosse poi anche legata alla criminalità organizzata e, in particolare

all'ndrangheta, come ha sostenuto un testimone - investitore e amico d'infanzia di Gatto - sentito dagli inquirenti durante l'inchiesta, è un fatto sul quale sono ancora in corso accertamenti da parte degli stessi carabinieri.

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