Cronaca locale

Agente aggredito in Duomo: già liberi gli africani arrestati ieri

Dopo l'aggressione all'agente della municipale e lo spettacolare arresto di ieri davanti al Duomo di Milano, nemmeno 24 ore e abbiamo trovato i due africani arrestati già liberi

Agente aggredito in Duomo: già liberi gli africani arrestati ieri

"Vedrete - ci diceva la polizia municipale poco dopo gli arresti di ieri in piazza Duomo - domani li avranno già rilasciati e li troverete di nuovo qui sotto la 'Madonnina'. Come tutti i giorni". Non volevamo crederci. Pensavamo, o forse solo speravamo, che il giudice li avrebbe mandati almeno qualche giorno in galera. In fondo ieri gli agenti avevano arrestato quei due africani in flagranza di reato, avevano picchiato un poliziotto in borghese.

Allora siamo tornati nel sagrato del Duomo, per verificare se gli aggressori erano di nuovo in libertà. Ed è andata così. Le foto lo dimostrano. Due degli arrestati della spettacolare operazione di ieri in pieno centro sono già a piede libero, pronti a ricominciare - come ogni giorno - con i loro furti ai danni dei turisti e dell'immagine di Milano.

I due africani sono vestiti esattamente come ieri. Arrivano in piazza poco dopo le 14.30, nemmeno 24 ore dopo l'aggressione agli agenti e il fermo. Si sono presentati di fronte ai poliziotti che il giorno prima con fatica li avevano consegnati all'autorità giudiziaria per il processo per direttissima, nella speranza di vederli scontare qualche giorno di carcere. Sono andati a sbeffeggiarli, ridendo mentre con il linguaggio del corpo dicevano agli agenti: "Vedete, siamo liberi. Siamo di nuovo qui".

E allora viene da chiedersi per quale motivo intere squadre mobili di polizia, camionette dell'esercito nell'operazione "Strade sicure", carabinieri e guardia di finanza siano mandate a pattugliare le zone del centro. Gli africani e i malviventi lo sanno: nemmeno 24 ore e il giudice li metterà in libertà. Pronti per ricominciare con le rapine e le estorsioni.

Il rammarico degli agenti, allora, rimane sempre quello: "Non vale nemmeno la pena arrestarli". A pagarne le spese è Milano, è l'Italia.

Incapace di garantire sicurezza ai suoi cittadini.

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