da Milano
Cè Alessandro Del Piero, cè a sorpresa il nome di Antonio Cassano, ma manca il suo. Manca il nome Filippo Inzaghi, firma che da anni accompagna invece le vittorie e i successi continentali del Milan. Una delusione cocente, che SuperPippo nasconde a fatica. Perché dopo il rientro dallinfortunio agli inizi di aprile e dopo il suo rendimento super nelle ultime partite, aveva iniziato seriamente a pensare e a credere ad una chiamata europea di Donadoni: «Evidentemente - ha spiegato Inzaghi attraverso un comunicato apparso sul sito ufficiale del Milan - è bastato un mio infortunio durante la stagione di club per non meritarmi nemmeno una telefonata, per cancellare quello che credevo fosse un rapporto adulto e maturo». E attorno a questa mancata telefonata di Donadoni aleggia un alone di mistero, visto che il ct della nazionale avrebbe confessato ai suoi collaboratori di una telefonata fiume tra lui e Inzaghi lunedì sera dove avrebbe spiegato a SuperPippo le motivazioni della sua scelta. «Sono deluso, soprattutto a livello umano - confessa, invece, Inzaghi -. Avevo iniziato questo biennio allinsegna di un rapporto positivo, franco e schietto, segnando fra laltro a Napoli contro la Lituania il primo gol ufficiale della nuova gestione».
Un attaccamento alla maglia che Inzaghi pensava di aver dimostrato ampiamente, rispondendo tra laltro alla convocazione del commissario tecnico per la trasferta nelle Isole Far Oer. «Purtroppo - incalza lattaccante rossonero - dal momento che nel calcio non contano solo i gol, pensavo di aver dimostrato lealtà e condivisione del progetto e del rapporto con il ct, sia partecipando alle trasferte senza scendere in campo, sia rispondendo affermativamente alla chiamata per le Isole Far Oer nellestate scorsa, in una partita di qualificazione europea che metteva in palio tre punti esattamente come le altre».
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