Cronaca locale

«Io, barista d’agosto per pagarmi gli studi»

PALAZZO MARINO Uno dei 44 ragazzi arruolati dietro al bancone: «Ritmi serrati, ma è una scuola di vita...»

«Io, barista d’agosto per pagarmi gli studi»

Jacopo ha vent’anni e di certo la buona volontà non gli manca. D’inverno frequenta l’istituto europeo di design e per tre giorni alla settimana si alza alle cinque del mattino per aiutare suo padre in panetteria. «Ma non è tanto presto» sdrammatizza lui. Ora, fino alla metà di agosto, lavora al bar Galleria, in Vittorio Emanuele, cuore del via vai dei turisti. «Le vacanze le ho già fatte a luglio - ci racconta in una veloce pausa al bar - Sono stato in Puglia assieme alla mia ragazza. Ora lavoro. Voglio mettere da parte un po’ di soldi per pagarmi il terzo anno di studi». Fra servizio ai tavoli, ordinazioni e vassoi stracolmi di tazzine e bicchieri, la giornata vola via, veloce. «Il ritmo è serrato - spiega lui - ma sto imparando molte cose. Ad esempio a comportarmi sempre con pacatezza ed eleganza anche quando devo volare da una parte all’altra».
Jacopo, assieme ad altri 43 ragazzi, fa parte del gruppo di giovani «arruolati» da Unione del commercio tramite Promo.Ter e dal Comune di Milano per lavorare in agosto. E per dare una mano ai mille negozi che terranno aperto nelle due settimane critiche di agosto. Lui è capitato in un bar del centro, altri lavorano presso parrucchieri, negozi di abbigliamento o alimentari. Qualcuno fa il cameriere nei locali della movida notturna. Tutti verranno pagati con voucher del valore netto di 7,50 euro all’ora. Alla fine del contratto potranno cambiarli in posta con soldi reali.
L’iniziativa lanciata quest’anno è rivolta agli studenti con meno di 25 anni ed hanno aderito sia i ragazzini di 16 anni alla prima esperienza di lavoro, sia gli universitari in cerca del classico lavoretto estivo, come Jacopo. Qualcuno mette da parte i soldi per pagarsi le vacanze, qualcun altro per comprare il motorino o per coprire almeno una retta dell’università. «È una bella esperienza - spiega Jacopo - Utile. Io sono stato fortunato, la mia fidanzata un po’ meno perché le era stato assegnato un contratto in un negozio troppo lontano da casa sua, quindi alla fine ha rinunciato».
Il costo dei buoni-lavoro (emessi dall’Inps), con cui vengono pagati gli studenti, è coperto al 90 per cento dal Comune di Milano, che investe nell’iniziativa 100mila euro, e al 10 per cento dall’azienda che assume. I contratti comprendono anche il versamento dei contributi e l’assicurazione. Lo scopo dell’iniziativa è duplice: da un lato si vuole andare incontro alle esigenze dei giovani e dar loro un’opportunità di lavoro. Dall’altro si risponde al bisogno di personale dei commercianti che in agosto lavorano a ranghi ridotti. Nasce così l’apprendistato, in vari settori: commercio, turismo e servizi.

I giovani che hanno aderito all’iniziativa hanno anche la possibilità di frequentare un breve corso di formazione di 4 ore, durante il quale imparano le tecniche di vendita e il comportamento da tenere con i clienti.

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