«Io, centrocampista da battaglia pronto a imbracciare la spada»

«Io, centrocampista da battaglia pronto a imbracciare la spada»

Buon sangue non mente. Franco Zuculini arriva da dove è arrivato il «Principe» Milito. Dal Racing Avellaneda. Centrocampista da battaglia, non attaccante di razza. Per vincere c'è bisogno del fioretto, ma anche della spada. Intanto Preziosi ha opzionato suo fratello Bruno.
Franco Zuculini per prima cosa ci aiuti a conoscere suo fratello Bruno. Che tipo di centrocampista è?
«Posso paragonarlo a Miguel Veloso. Rispetto a me è più tecnico ed infatti la sua arma migliore è il passaggio».
Passiamo a lei. Ha esordito ad Udine e ha trasmesso alla squadra quella scossa necessaria per centrare la vittoria. Meglio di così non poteva andare. Concorda?
«Si, perché sono subentrato negli ultimi venti minuti quando l'Udinese stava attaccando. Dopo la rete ci siamo difesi con ordine senza soffrire. Come dite in Italia è stato un debutto perfetto».
Quanto le manca per essere al top?
«La forma migliore arriverà allenamento dopo allenamento e gara dopo gara, dove mi impegno al massimo. Ci vorrà indubbiamente ancora un po'di tempo».
Cosa ha sbagliato nella passata stagione all'Hoffenheim?
«Non ho commesso errori. Purtroppo non mi hanno dato la possibilità di giocare. La lingua è stata un grosso ostacolo, sebbene il calcio tedesco mi sia piaciuto. Sono stato tranquillo per tutta la stagione, però senza giocare è difficile dimostrare le proprie qualità».
Cosa sapeva del Genoa all’arrivo?
«Lo seguivo già dai tempi di Milito e poi anche l'anno scorso perché c'era Rodrigo Palacio. Dalla televisione ero rimasto impressionato dall'ottimo gioco che esprimeva sul campo. E lo vedevo spesso vincere».
Aver trovato Palacio è stato importante per il suo inserimento?
«Molto e devo ringraziare Rodrigo perché mi aiuta molto».
Un primo giudizio sulla città?
«Non me l'aspettavo così bella. Il mare, il sole e la gente poi mi hanno fatto sentire come a casa».
Per i tifosi è già un idolo. Se lo aspettava?
«No, e di questo sono contento. Fin dal primo giorno che ho indossato la casacca rossoblù mi hanno dimostrato calore e rispetto. Spero di ripagarli sul campo».
È favorevole al ritorno di Maradona sulla panchina dell'Argentina?
«In realtà non conosco i suoi problemi con la Federazione. Posso solo dire che quando ho esordito con lui in panchina mi sono trovato bene.

È stato un sogno».
Per chiudere. Un giudizio su Preziosi e Gasperini.
«Entrambi mi parlano e mi hanno parlato parecchio. Questo mi aiuta a crescere ed a migliorare». Ed i genoani sperano di aver trovato un altro Juric.

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