Io, che facevo la fila in via Rovello

Ogni volta che leggo il cartellone del Piccolo Teatro mi lascio scappare un sorriso. Un sorriso orgoglioso e al tempo stesso ironico. Come sindaco sono a capo dell’amministrazione comunale; il Comune di Milano sostiene la Fondazione: quindi in ultima analisi, in questi anni sono stato anche un imprenditore teatrale. Io, che facevo la fila in via Rovello per vedere Shakespeare secondo Strehler o le emozionanti interpretazioni di Arnoldo Foà, ora, sono dall’altra parte del sipario. Mi sento un privilegiato, perché ogni milanese prova per il suo «Piccolo» un orgoglio unico, perché è unico il suo posto all’interno del mondo culturale cittadino. E da Milano supera tutti i confini.
La storia del teatro, del grande teatro, si alza e applaude al nostro Piccolo, a quell’incredibile avventura scritta da Grassi e Strehler.
Una forza creativa, un entusiasmo che ho avuto la gioia - e ancora una volta un rinnovato orgoglio - di ritrovare con la partecipazione del Piccolo all’avventura artistica della neonata Fondazione del Teatro degli Arcimboldi.

La voglia di innovare, il coraggio delle scelte ci accompagneranno verso le celebrazioni per i suoi primi 60 anni di attività. E saremo ancora lì, a fare la fila, a emozionarci grazie al nostro Piccolo, ora più che mai Teatro d’Europa.
*Sindaco di Milano

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