«Io non temo nulla, ma la riforma serve»

Premette che lui non ha nulla da temere, se lorsignori volessero ascoltare le sue conversazioni al telefono lo sentirebbero semplicemente parlare con la sua famiglia. Però, Umberto Bossi prende posizione sul tema delle intercettazioni, a favore di una modifica della legge attuale. Da Castelfranco veneto, in provincia di Treviso, a margine di un incontro elettorale, il leader della Lega Nord si schiera con il Pdl, che a gran voce in queste ore chiede un cambio di marcia deciso sulla pubblicazione delle conversazioni private. «In tema di intercettazioni occorre una riforma» scandisce. «Se intercettano me, mi trovano che rido con mio figlio e parlo con mia moglie» dice il Senatur, che però avverte: «Ci sono delle riforme da fare nel paese. Non c’è nessuno d’accordo a farsi intercettare: questo è sicuro». E poi ripete: Ci sono riforme da fare». E Bossi, che delle Riforme è ministro, interviene anche sul come portarle avanti: «In questo Paese si grida troppo e si tratta poco. Forse si ottiene di più trattando che litigando». Anche con l’opposizione «perché quello che capita a uno può capitare anche agli altri. Quindi tutti hanno l’interesse a mantenere la politica su un binario corretto, anche l’opposizione».

Lui comunque manterrà fede al patto col Pdl, promette annunciando che potrebbe partecipare alla manifestazione del 20 marzo a Roma: «Se Berlusconi me lo chiede ci vado. Non me lo ha ancora chiesto. L’ho sentito l’altro ieri ed era preoccupato. Io non abbandono mai gli alleati, la Lega non abbandona mai gli alleati»

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