«Io dalla radio al Blue Note, ma resto un musicista»

«Lo dico una volta per tutte: non sono un dj prestato alla musica, perchè suonare e cantare restano il mio primo amore». Parola di Nick The Nightfly, storica voce di Montecarlo Night e direttore artistico del Blue Note che proprio sul palco del club di via Borsieri ha presentato la sua ultima fatica discografica: «Nice One», un cd di inediti realizzati in collaborazione con alcune tra le più interessanti nuove leve del jazz italiano, Fabrizio Bosso, Andrea Dulbecco e Bebo Ferra. Ben otto brani tra gli 11 che compongono l’album, sono scritti da Nick che, va detto, anche nelle numerose compilation di Montecarlo Nights, ha quasi sempre inserito qualche sua chicca vocale. «L’esperienza al Blue Note mi ha certamente aiutato ad approfondire tutte le anime del jazz contemporaneo, ma io ho sempre amato questa musica e ancora oggi i miei idoli sono Chet Baker e Miles Davis». Rispetto alle ultime esperienze discografiche, caratterizzate dalla rivisitazione in chiave jazz di cover pop e rock, stavolta il crooner di Glasgow ha dato vita a un’opera intima e raffinata dove l’amore per il jazz si fonde alle influenze soul. «Senza falsa modestia - dice Nick - si tratta di musica di respiro internazionale e che mette in luce una volta in più il valore dei jazzisti italiani». Ad arricchire il progetto, oltre a Fabrizio Bosso, Andrea Dulbecco e Bebo Ferra, hanno partecipato Roberto Tarenzi al pianoforte, Gabriele Comeglio al sax, arrangiamenti e direzione orchestra archi e fiati, Emilio Soana alla tromba, Luciano Biondini alla fisarmonica, Amedeo Ariano alla batteria, Dario Rosciglione al contrabbasso, Daniele Scannapieco al sax, Elisa Rosselli e Sergio Cocchi ai cori, il quartetto d’archi Archimia di Serafini Tedesi e il gruppo vocale Cluster. «Questo progetto in quartetto rappresenta certamente un’evoluzione rispetto alle mie esperienze precedenti - dice Nick - anche se continuerò a fare serate con la mia big band e, ovviamente, a condurre i miei programmi e la mia attività di direzione artistica al Blue Note». Ma la vita d’artista e il palco sono le attività che gli regalano le emozioni più intense.

«Ricordo che ho inciso il mio primo disco nel ’94 e cantavo anche ai tempi in cui da ragazzo ero innamorato del rock melodico e i miei beniamini erano i Pink Floyd e i mitici Free. Comunque, in tutti questi anni, ho continuato a scrivere musica». E i risultati si vedono.

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