Miriana, non ha resistito al richiamo dell’Isola.
«È una delle trasmissioni più importanti della nostra televisione. E, oltre a offrire visibilità, è una grande avventura».
Non ha paura? I serpenti si scansano, ma le risse...
«Sono un rischio, anche perché ho un temperamento focoso. Ma le paure le affronto faccia a faccia. Per smettere di fumare ho aspirato sessanta sigarette in una sola sera e per guarire dalla claustrofobia ho spalancato le portine dell’ascensore tra un piano e l’altro per rimanere bloccata. Ha funzionato».
Lei sa ballare, ha esordito nello show di Boncompagni e poi ha lavorato in ogni tipo di trasmissione, dal varietà allo sport. Non preferirebbe essere stimata solo come professionista?
«Quei tempi sono andati. La tv è entrata in una nuova era, se vuoi farne parte devi accettare anche di mostrarti al naturale. Simona Ventura è la conduttrice ideale, volge le spalle alla telecamera, è disinvolta, è... “reality”!».
Invece lei, Miriana, è cresciuta con la vecchia tv, con grandi come Corrado...
«Un uomo galante. Mi ha insegnato l’importanza del gioco di squadra, si preoccupava di tutti, dai tecnici ai ballerini, aveva sempre una parola per ognuno. A Pressing con Vianello ho imparato i tempi comici e facendo la velina per Greggio e Iacchetti ho capito che ci si può divertire anche lavorando. Bonolis a Bulli e pupe mi raccomandava di leggere tanti libri e per Mike - ho fatto con lui La Ruota della Fortuna, Bravo Bravissimo e Viva Napoli - non esistono ostacoli, la trasmissione deve continuare».
Ha lavorato anche con Gerry, in Miss e Mister ’96.
«Si, è un personaggio straordinario, un “micione” con un guizzo di genialità».
Perché non l’ha chiamata alla Corrida?
«In effetti ci sono rimasta un po’ male...».
Che cos’ha combinato Miriana Trevisan in questi ultimi tempi?
«Ho fatto serate, lavorato in teatro e al cinema. A settembre uscirà Bastardi, un film di Andres Alce Meldonado, dove recito al fianco di grandi attori, da Giancarlo Giannini a Gerard Depardieu. Ma in tv non mi hanno più chiamata, forse sono passata di moda».
Invece Ambra, sua collega a Non è la Rai, sarà addirittura la madrina del Festival di
Venezia.«Buon per lei».
Non è invidiosa?
«E perché? Le carriere degli artisti hanno esiti imprevedibili. C’è chi riesce sempre a riciclarsi e chi invece molla tutto e mette su famiglia».
«Milioni di persone mi vedranno per quella che sono. O la va o la spacca».
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