«Io, vittima di un pedofilo aiuterò i bimbi molestati»

Attore, produttore, imprenditore e adesso anche parlamentare (è vice-presidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni): Luca Barbareschi ammette di non avere molto tempo a disposizione ma oggi passerà tutta la giornata nei giardini di Villa Reale in via Palestro, nel cuore della città, per parlare di «un buco nero che ti segna l’esistenza». Barbareschi presenterà ai milanesi - invitati soprattutto i bambini e le famiglie - la fondazione che porta il suo nome e che vuole dire stop alla violenza sui minori sostenendo, attraverso un supporto legale e psicologico ma anche con una massiccia campagna mediatica di prevenzione, i bambini vittime di abuso. Villa Reale ospiterà dalle 10.30 di domani mattina una giornata pensata per i più piccoli alla quale interverranno anche Elisabetta Canalis e Billy Costacurta: giochi, caccia al tesoro, laboratori, merenda e pic-nic si alterneranno a incontri per i genitori sui temi dell’alimentazione e dell’educazione. La scelta di Milano, per la Fondazione Luca Barbareschi Onlus che mira a diffondersi capillarmente su tutto il territorio e che ha già una sede a Roma, non è casuale: come emerge dai dati recentemente diffusi da Telefono Arcobaleno, alla nostra metropoli spetta il triste primato italiano di città con maggior numero di clienti di siti on line di carattere pedo-pornografico.
Dopo aver depositato una proposta di legge contro il reato di pedofilia («un mese e mezzo dopo essere stato eletto»), Barbareschi ha proposto una giornata ufficiale per le vittime di abusi: «D’accordo con il presidente Giorgio Napolitano abbiamo scelto il 21 marzo, primo giorno di primavera: mi sembra di buon auspicio - commenta -. Oggi c’è maggiore consapevolezza del reato di pedofilia, ma ricordo che quando ne parlai per la prima volta, in diretta su Rai Uno quattro o cinque anni fa, scatenai un vespaio di polemiche». Il riferimento è alla confessione circa l’abuso subito da un professore quando era un giovane studente del prestigioso liceo gesuitico Leone XIII di Milano: «Da allora ho fatto un lungo lavoro per superare l’odio, ma quel buco nero rimane sempre dentro di me. - spiega l’artista e parlamentare-. Ora che è passato tanto tempo e che la persona che ha abusato di me è morta e sepolta, mi aspetterei un atteggiamento diverso dalla scuola che invece mantiene una certa resistenza. Vorrei che il Leone XIII, per ammissione di ciò che accadde un tempo e affinché questo non accada più, donasse dei soldi per la mia fondazione.

Lo scopo è creare una struttura di assistenza medica e psicologica per le giovani vittime dei pedofili». È possibile aiutare la Fondazione Luca Barbareschi donando 1 euro tramite sms solidali da cellulari Vodafone al 48577 (ulteriori informazioni su www.fondazionelucabarbareschionlus.it).

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