Irpef, il conto è salato: 99 euro in più a testa

Uno studio per capire l’effetto dei tagli ai Comuni

Possibili novità in vista per i cittadini di Milano e provincia sul fronte dell'addizionale Irpef. E non necessariamente positive. Anzi. È altamente probabile che, a partire dal prossimo futuro, ogni singolo cittadino che risieda nei comuni della provincia di Milano debba mettere mano al portafoglio e tirare fuori 99 euro in più per l'Imposta sulle persone fisiche, ottenendo un primato italiano certamente poco piacevole.
Lo dice una ricerca del Centro studi Sintesi di Venezia, che ha cercato di quantificare l'impatto sui bilanci comunali e sulle finanze dei contribuenti dell'innalzamento delle aliquote dell'addizionale Irpef al valore massimo consentito, lo 0,8 per cento. Un innalzamento d'aliquota che deriva dallo sblocco previsto nella Finanziaria 2007 al fine di compensare il taglio dei trasferimenti dalle casse dello Stato agli enti locali pari a 2,2 milioni di euro. Una misura che potrebbe portare nelle casse dei Comuni italiani oltre 3 milioni di euro. Ma che, se permetterebbe di dare un po' di ossigeno alle amministrazioni locali, di riflesso peserebbe sull'economia dei singoli cittadini. Tanto più che il passaggio dal sistema Irpef delle deduzioni a quello delle detrazioni eleverà la base imponibile di riferimento per le addizionali, specie per chi ha carichi familiari e prima rientrava nella cosiddetta «family area» esente dal prelievo fiscale.
Allora, in base alle nuove disposizioni della legge Finanziaria 2007, saranno i residenti della Lombardia e del suo capoluogo a dover fronteggiare - in teoria - gli incrementi maggiori. Nel loro complesso, si stima che tutti i comuni lombardi potranno contare su un gettito massimo di oltre 950 milioni (circa il 22 per cento di quello massimo stimato a livello nazionale, che si aggirerebbe intorno ai 4,5 milioni di euro), con un incremento del 337,2 per cento. Un dato che, portato a livello di ogni singolo cittadino, vedrebbe passare il gettito procapite da 24 a 105 euro.
E se la Lombardia guida la classifica regionale, Milano guida quella dei Comuni. E così, ogni cittadino residente nei Comuni della provincia milanese verserebbe 99 euro in più di Irpef, arrivando a sborsare 123 euro all'anno (5 volte quanto pagano ora), portando nelle casse degli enti locali un gettito massimo di oltre 454mila euro, più o meno il 10,5 per cento del totale nazionale. «Ancora una volta pagheranno i comuni più virtuosi - tuona Maurizio Paniz, parlamentare di Forza Italia-. È un’indecenza che non si trovino soluzioni diverse se non quella di mettere le mani sulle tasche dei cittadini».
Si tratta di stime, ipotesi, certo. Ma poi così remote? «Nella Finanziaria ci sono 100 milioni in meno di trasferimenti a Milano - aveva detto il sindaco Letizia Moratti dopo la presentazione della manovra -. Se rimarrà così com’è, non potremo far altro che applicare l’addizionale Irpef».

Davanti alla mancanza di progressività nell'applicazione dell'aliquota fino al raggiungimento della soglia massima dello 0,8 per cento (prima del loro blocco, nel 2002, le aliquote potevano subire aumenti annui massimi dello 0,2 per cento, fino al raggiungimento del tetto dello 0,5 per cento), i Comuni con molta probabilità saranno tentati di recuperare in un colpo solo tutti gli anni in cui hanno dovuto amministrare con rigidi vincoli statali, tanto più che i tagli erariali li metteranno nelle condizioni di andare a cercare liquidità il modo il più rapido e immediato possibile, così da poterli compensare, almeno in parte.

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