Già non deve essere piacevole arrivare a un passo dal sogno. Essere primo dei non eletti per una manciata di voti può anche giustificare persino qualche piccola reazione stizzita. Ma sentirsi dare la notizia che i riconteggi, i resti, i quozienti e i cavilli hanno fatto il miracolo, insomma che hanno regalato lelezione a parlamentare europeo anche al «primo dei non eletti», per poi, il giorno dopo essere «ricacciato» ancora una volta nel limbo degli esclusi è davvero troppo. E così Franco Bonanini non ci sta. Non prende con troppa filosofia lultimo responso, quello secondo cui il sogno del seggio europeo è durato giusto il tempo di una notte di mezza estate, e punta i piedi. Anzi, rivendica quel posto.
Il presidente del parco nazionale delle Cinque Terre, candidato ligure del Pd, non vuole mettere la parola fine dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione che ha fatto sapere che leletto del Pd, dopo il controllo dei voti, è Roberto Gualtieri, della circoscrizione centro. «Questa vicenda è un giallo - afferma Bonanini - Io ho la proclamazione ufficiale di elezione al Parlamento Europeo. Il resto, lo so a frammenti, come tutti gli altri. E francamente non sono riuscito a capire ancora come andrà a finire questa vicenda». Linterpretazione prosegue. «Nella prima lista di attribuzioni dei seggi del ministero dellInterno cera correttamente Gualtieri - conferma lo stesso Bonanini - e dunque non si trattava di metterne in discussione lelezione, ma solo di calcolare esattamente le attribuzioni». Dunque, potrebbero esserci seggi per entrambi.
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