Islam

La paura di un attentato in Duomo è fresca nella mente di tutti, come l’inchiesta sul centro islamico di Macherio, cuore della Brianza a pochi chilometri da Milano. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parla di chiudere moschee. Eppure l’arcivescovo, Dionigi Tettamanzi, sceglie il discorso di Sant’Ambrogio alla città per lanciare una proposta che suona quasi provocatoria: permettere a tutti i fedeli, inclusi i musulmani, di avere «luoghi di preghiera in tutti i quartieri della Città». Per lui non sono i musulmani, ma la carenza di dialogo «la vera e propria emergenza del nostro tempo». Moschee in giro per Milano, anche se non sconfina nella pianificazione urbanistica: «I luoghi e il tempo competono all’amministrazione». Precisa che non bisogna «confondere il luogo religioso con il luogo politico», ricorda che ci sono «norme da rispettare». Ma «il diritto alla libertà religiosa si esprime anche pubblicamente in un luogo religioso e la possibilità di esprimere la propria fede non è solo nell’intimo dei fedeli».

Per dialogare, ammette e esorta, «ci vuole coraggio». Chiede ai preti cattolici di scrivere ai musulmani: «In occasione della visita natalizia delle case, i sacerdoti e i laici offrano agli islamici, quale segno di disponibilità al dialogo, una lettera di saluto». (...)

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