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Israele, Bush attacca l'Iran "Minaccia la pace di tutti"

Il numero uno Usa attacca Teheran: "Mettono in pericolo la stabilità del mondo. Serve cooperazione di tutti". Dopo Peres e Olmert, Bush incontrerà anche Abu Mazen. La rabbia di Hamas: "Arriva il capo del male nel mondo"

Israele, Bush attacca l'Iran  
"Minaccia la pace di tutti"

Tel Aviv - Il presidente israeliano Shimon Peres e il premier Ehud Olmert hanno accolto George W. Bush ai piedi della scaletta dell’Air Force One, atterrato all’aeroporto di Tel Aviv. "Mi fa molto piacere essere qui" ha detto Bush stringendo la mano a Olmert e poi al suo omologo Peres. Inizia così, tra i soliti convenevoli, la tre giorni del presidente degli Stati Uniti in Medio Oriente, durante la quale Bush tenterà di dare un seguito alla conferenza di Annapolis. Oggi colloquio con Peres e Olmert. Domani mattina Bush sarà a Ramallah, dove lo attende Abu Mazen. Severe le misure di sicurezza.

Iran minaccia per il mondo Il presidente americano George W. Bush ha detto oggi a Gerusalemme che l’Iran "è una minaccia per la pace del mondo. L’Iran è stato una minaccia, è una minaccia e sarà una minaccia se la comunità internazionale non coopererà" per reagire a questa situazione, ha detto Bush durante una conferenza stampa con il premier israeliano Ehud Olmert. Bush ha aggiunto che gli Stati Uniti "continueranno a mantenere la pressione" sull’Iran. Bush ha sottolineato di essere convinto che la questione iraniana possa essere risolta con gli strumenti della diplomazia. Poi il presidente Usa torna ad avvertire l’Iran dopo l’incidente di domenica scorsa nello stretto di Hormuz: "Se attaccheranno le nostre navi, ci saranno gravi conseguenze. Il mio consiglio è, non lo fate".

La "sveglia" del muezzin Ospite dello storico Hotel King David che sorge alle porte della città vecchia di Gerusalemme, dove sono concentrati nel raggio di poche decine di metri tutti i simboli delle grandi religioni, Bush rischia di dover fare i conti con un risveglio anticipato: alle 5:11 in punto (ora locale, le 4:11 in Italia) gli altoparlanti della grande moschea Al Aqsa, molto vicina in linea d’aria al suo hotel, diffondono il canto del muezzin per l’invito alla prima preghiera del mattino. Nell’arco di qualche secondo si rincorrono poi i canti provenienti dalle numerose altre moschee che si trovano nella stessa parte antica di Gerusalemme. "Speriamo che i doppi vetri e gli spessi drappi che proteggono le finestre della suite presidenziale, siano sufficienti a tutelare il sonno del presidente" ammette preoccupato un funzionario del protocollo israeliano. Sonno oltretutto reso fragile dal drastico salto di fuso orario: quando a Gerusalemme sono le cinque del mattino, a Washington (da dove oggi il capo della Casa Bianca è giunto con un volo diretto) sono infatti ancora le undici della sera. Il riposo del presidente Bush dovrà affrontare anche un’altra prova di resistenza alle 6:00 in punto. A quell’ora iniziano a risuonare i rintocchi della campana Grande della Basilica del Santo Sepolcro, vicinissima alla moschea Al Aqsa e quindi anche al King David. Ancora qualche attimo di silenzio, e alle 6:05 arrivano infine i rintocchi della campana del Coro.

Hamas: "Arriva il capo del male nel mondo" "La visita del presidente americano George W. Bush in Cisgiordania ha il compito di seppellire la questione palestinese uccisa nella conferenza di Annapolis e servirà a dare forze all’occupazione israeliana": è questo il commento ufficiale del movimento islamico di Hamas diffuso attraverso una nota pubblicata sul suo sito internet. Il gruppo palestinese, che controlla la Striscia di Gaza, definisce il presidente americano "capo del male nel mondo" e gli Stati Uniti "il grande Satana". "È questo l’ultimo atto di un complotto internazionale ordito ai danni della questione palestinese - si legge nella nota - iniziata con la conferenza di Annapolis attraverso la quale il capo del male nel mondo ha dato la terra palestinese ed ha tentato di salvare il governo sionista che era caduto in una crisi politica e di sicurezza dopo la sconfitta in Libano".

Secondo Hamas la visita di Bush serve a legittimare "le recenti stragi compiute contro il nostro popolo e fa gli interessi dell’occupante che offre il proprio sostegno al piano di realizzazione di nuove colonie".

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