da Milano
Si amplia il problema derivati in Banca Italease. Il gruppo specializzato in leasing di cui è grande azionista Banca Popolare di Verona e Novara ha pagato 610 milioni per chiudere altrettanti contratti derivati con alcune banche controparti. Formalmente lesposizione di Italease quindi cala ma, dopo lesborso, il rischio è ora integralmente in capo al gruppo stesso. Non solo Italease deve ancora affrontare altri strumenti finanziari per una ricaduta negativa stimata in 120 milioni. In tutto quindi 730 milioni, oltre il 20% in più rispetto allimpatto di 600 milioni preventivato a inizio giugno.
I numeri dellaggravata emorragia sono stati ufficializzati solo in tarda serata, probabilmente su pressione della Consob, che aveva tenuto sotto osservazione il gruppo per tutta la giornata. In precedenza, Italease si era limitata a fornire un bilancio qualitativo del proprio lavoro aggiungendo che il cda ha dato mandato allamministratore delegato Massimo Mezzega di definire un nuovo organigramma. Il lavoro sarà ultimato entro fine luglio con il probabile pieno rinnovo dei centri di comando dopo il passo indietro dellex ad Massimo Faenza.
In sostanza Italease (meno 0,73% a 19,61 euro in Piazza Affari) sta cercando di gestire direttamente la mina dei derivati così da evitare possibili default dei clienti, alle prese con strumenti a volte molto complessi che risultano progressivamente più onerosi. Il gruppo da un lato ha il vantaggio di conoscere lo stato di salute della propria clientela ma dallaltro, se il problema si aggravasse ulteriormente, potrebbe essere costretto a chiedere ai soci di mettere mano al portafogli.
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