Italiani sfiduciati dalla Ue e con l'incubo povertà

Il Censis svela che siamo diventati i più euroscettici d'Europa: solo un cittadino su 3 dichiara di contare sul Parlamento Ue. Sul fronte interno, il 60% teme di piombare in difficoltà economiche anche se il momento peggiore della crisi sembra essere finalmente alle spalle

Italiani sfiduciati dalla Ue e con l'incubo povertà

Italiani sfiduciati dalle istituzioni e con l'incubo di finire in povertà. È quanto emerge, insieme ad altri aspetti, dall'ultimo rapporto - il 48esimo - del Censis.
Nel mirino entra prima di tutto l'Unione europea. Gli italiani insomma risultano più euroscettici degli altri cittadini dell'Unione. Solo uno su tre, infatti, dice di poter contare sul Parlamento di Strasburgo, a fronte di una media europea del 37%. Al 28% la fiducia degli italiani nella Commissione europea, contro una media Ue del 32. Quanto alla Banca centrale europea, guidata dal nostro Mario Draghi, l'indice di fiducia è al 22%, contro una media Ue del 31. E mentre il 42% degli europei pensa che la propria voce conti nelle istituzioni dell'Ue, da noi la percentuale crolla al 19%. Lo dimostrerrebbe anche l'affluenza alle ultime elezioni per il Parlamento europeo del maggio scorso: è stata pari al 57,2 per cento (dato inferiore alla partecipazione media nel caso delle elezioni politiche in Italia), mentre quella complessiva si è fermata al 42,5%.
Ad ogni modo, i cittadini italiani ed europei tracciano un profilo dell'Unione tutt'altro che positivo: il 64 per cento degli italiani e il 69% degli europei percepisce l'Ue come «burocratica»; il 57% in Italia e il 55 in Europa la considera «lontana». Solo il 29% degli italiani (contro il 45% medio europeo) vede nell'Unione un fattore di protezione rispetto a condizioni di crisi e disagio.
Spostandoci poi sul versante dei problemi nazionali, il picco negativo della crisi sembrerebbe ormai alle spalle per il 47% degli italiani, il 12% in più rispetto all'anno scorso.

Ma per oltre il 60% può capitare a chiunque di finire in povertà; percentuale che sale al 67% tra gli operai e al 64% tra i 45-64enni. Uno scenario in cui domina comunque l'incertezza. Una delle conferme viene anche dal tasso di natalità: in Italia si fanno sempre meno figli, per 8 su 10 è colpa proprio della «crisi».

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