Il titolo dellultimo saggio di Pankaj Mishra, La fine della sofferenza. Il Buddha nel mondo (Guanda), non deve trarre in inganno: non si tratta dellennesimo manuale spiritual-esoterico di una certa letteratura più adatta ad annebbiare il cervello che a illuminare la mente. Questa dello scrittore indiano - classe 1969, già autore di Pollo al burro a Ludhiana, un inedito viaggio nellIndia delle piccole città (Guanda, 2003) - è piuttosto unoriginale rilettura del buddhismo che egli compie seguendo le tracce del Buddha e di un pensiero che per secoli ha influenzato intere generazioni e grandi figure della civiltà occidentale. Dal depresso Schopenhauer che spesso citò il Buddha in termini assai lusinghieri verso la fine della vita allagitato Wagner che progettava di comporre unopera su di lui, lIlluminato fu un vero e proprio culto nellEuropa e nellAmerica del Novecento che perdura ancora oggi: Henry David Thoreau tradusse in inglese la versione francese di un testo buddhista, il Sutra del Loto; Hermann Hesse scrisse Siddharta (1922); Rainer Maria Rilke portava sempre con sé un piccolo busto del Buddha; Nietzsche ne rimase colpito; Einstein definì il buddhismo la religione del futuro e lantropologo Claude Lévi-Strauss concluse il suo saggio autobiografico Tristi Tropici (1955) con uno straordinario elogio sullIlluminato. E sono soltanto alcuni dei tanti. Sarebbe comunque riduttivo limitare il saggio di Mishra a uno sterile elenco di suggestioni che il Buddha ha saputo (o non saputo) esercitare. La sua è piuttosto una riflessione personale (e universale) maturata in un momento di crisi; uninquietudine che lo ha convinto a partire - on the road - da un piccolo villaggio dellHimalaya per trovare le risposte al suo (nostro) senso di disagio e alienazione, ma anche la via per porre fine alle sofferenze umane, siano esse conseguenza di lutti, malattie o semplici angosce legate allincapacità di saper vivere.
Attraverso lIndia dove il passato è una presenza costante e le frenetiche metropoli come Londra o San Francisco, lautore rileva il malessere contemporaneo di unumanità smarrita di fronte a una sofferenza spesso rimossa, ma anche implacabile nel ripresentarsi (con gli interessi) quando meno ce lo si aspetta. La via di uscita - insegna il Buddha - cè.m.gersony@tin.it
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