
Si intitola John le Carré: Tradecraft ed è la mostra con cui la città di Oxford celebra il maestro del romanzo di spionaggio. Un evento, atteso dal primo ottobre al 6 aprile 2026 nella cornice unica della Bodleian Library e che vedrà esposto un archivio di oltre 1.200 scatole tra romanzi, lettere, appunti e bozzetti, per raccontare il mestiere di scrivere come un'arte di spionaggio.
John le Carré: Tradecraft svela la doppia vita di David Cornwell, meglio noto al mondo come John le Carré (foto, 1931-2020), lo scrittore britannico che ha trasformato l'intelligence in letteratura. Il cuore dell'esposizione è proprio l'archivio personale di John le Carré, recentemente catalogato e ora aperto al pubblico: un corpus monumentale che segue passo dopo passo la vita e la carriera dell'autore, dagli anni universitari al Lincoln College fino agli ultimi giorni di scrittura, passando attraverso le sue opere più famose, come La spia che venne dal freddo e La talpa. Quello di Le Carré è un vero e proprio manuale di "tradecraft" letterario, ovvero, nel gergo dei servizi segreti, la parola che Le Carré utilizzava per descrivere sia le tecniche dell'intelligence, sia il mestiere dello scrittore: la capacità di osservare, selezionare, costruire, tagliare, riscrivere, sempre con rigore e attenzione maniacale al dettaglio.
Curata dal criminologo Federico Varese, collaboratore e amico dello scrittore, professore di criminologia all'Università di Oxford e di sociologia a Sciences Po a Parigi, insieme alla storica Jessica Douthwaite, e con il supporto della famiglia Cornwell, la mostra offre al pubblico, fra gli altri, manoscritti annotati di alcuni dei suoi capolavori, da Chiamata per il morto a Tutti gli uomini di Smiley a La casa Russia; lettere a fan, amici e colleghi, tra cui uno scambio con Alec Guinness, in cui l'attore britannico si dichiara incerto di poter interpretare George Smiley; fotografie di famiglia, bozzetti originali, acquerelli e note private, anche sulla sua carriera nei servizi segreti; materiali inediti che rivelano la
sua lotta contro la corruzione politica e i giochi di potere globali. Infine emerge il ruolo della seconda moglie, Jane Cornwell: dattilografa, correttrice di bozze, editor non ufficiale, era la sua metà anche letteraria.