I dati di giugno confermano le tendenze emerse nel corso di tutto il primo semestre 2007. E cioè che i gestori emanazione dei grandi gruppi finanziari soffrono un flusso continuo di riscatti mentre le società di asset management estere raccolgono crescenti consensi di pubblico. In mezzo, le società di gestione indipendenti e, in parte, i grandi network dei promotori finanziari, che difendono, o rafforzano, le posizioni di mercato. Nel sesto mese dell'anno, infatti, tra i primi 12 gruppi bancari che gestiscono fondi comuni, soltanto Pioneer Unicredito (31,9 milioni di raccolta netta mensile) chiude con un bilancio in attivo tra nuove adesioni e richieste di riscatto. Per il resto si tratta di saldi in rosso, alcuni anche di marcate dimensioni: Eurizon financial group (meno 1.573 milioni), gruppo Credit Agricole-Banca Intesa (meno 956 milioni), gruppo Capitalia (meno 580 milioni), Arca (meno 272 milioni), Montepaschi (meno 226 milioni), gruppo Ubi banca (meno 212 milioni) e Deutsche bank (meno 210 milioni). Per quanto riguarda i gruppi esteri, mostrano risultati mensili positivi Ubs (91 milioni), Credit Suisse (52 milioni) e, in particolare, Jp Morgan asset management (742 milioni, record assoluto mensile) che è riuscita a sorpassare in classifica generale il gruppo Bnp Paribas (meno 54 milioni). Come pure sono da segnalare alcuni risultati positivi tra le società di gestione indipendenti: Kairos partners (196 milioni), Hedge invest (106 milioni), Albertini Syz (9 milionj), Consultinvest (8 milioni).
All'interno delle quali, tuttavia, non mancano bilanci mensili negativi: Anima (meno 178 milioni), Ersel (meno 38 milioni), gruppo Banca Intermobiliare (meno 52 milioni), Vegagest (meno 134 milioni). Infine meritano una segnalazione, se non altro per la costanza dei loro risultati, Azimut (108 milioni), Banca Mediolanum (109 milioni) e Banca Generali (162 milioni).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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