Juve, cori contro Balotelli: "Multa da 20mila euro" Maicon fuori due giornate

Punita con un'ammenda la società bianconera per i "cori insultanti" rviolti all'attaccante nerazzurro. Il brasiliano, dopo il rosso a Bologna, squalificato due turni: salterà la sfida con la Juve. Prova tv per Cruz e Rinaudo: tre giornate

Juve, cori contro Balotelli: 
"Multa da 20mila euro" 
Maicon fuori due giornate

Milano - Mancano due settimane, ma Juve-Inter infiamma già gli animi. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha punito la Juventus con un’ammenda di 20mila per i "cori insultanti" rivolti dai suoi tifosi a Mario Balotelli. E il difensore interista è stato squalificato per due giornate dopo il rosso rimediato a Bologna, quindi salterà la supersfida. Il terzino brasiliano dei nerazzurri è stato punito "per avere, al 46' del secondo tempo, rivolto a un assistente reiteratamente un’espressione ingiuriosa". Il giudice sportivo ha squalificato per tre turni Cruz (Lazio) e Rinaudo (Napoli) con la prova televisiva dopo il corpo a corpo di domenica scorsa in area.

I cori contro Balotelli Nelle motivazioni, il giudice spiega che i sostenitori della Juventus "in quattro occasioni nel corso della gara, hanno rivolto cori insultanti e incitanti alla violenza nei confronti di un calciatore tesserato per altra società" in base all’articolo 12 del codice di giustizia sportiva e che "l’entità della sanzione è stata attenuata per avere la società concretamente operato onde prevenire tali deplorevoli comportamenti".

Duello Cruz-Rinaudo Il giudice spiega che "le immagini televisive documentano che Cruz morsicava l’avambraccio proteso innanzi al suo volto e Rinaudo, a sua volta, con la mano destra afferrava e tirava i capelli dell’avversario, colpendolo nella zona temporale e, contestualmente, con il braccio sinistro, gli indirizzava un’energica manata al capo", anche se "le immagini televisive non consentono di accertare inequivocabilmente se l’intento sia stato, o meno, pienamente conseguito". L’episodio non veniva visto dall’arbitro che però "precisava che il calciatore Rinaudo, nell’immediatezza del fatto, gli aveva esibito un’escoriazione riscontrabile sul braccio destro, quale conseguenza del morso subito.

La natura violenta di tale reciproca condotta - scrive il giudice - non necessita di ulteriori approfondimenti in considerazione della palese intenzionalità e potenzialità lesiva degli atti compiuti dall’uno (il morso) e dall’altro (lo strappo ai capelli e le manate indirizzate alla testa)".

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