da Milano
Ultima trovata del Milan: giocare a nascondino col Barcellona. Così da Milanello, il giorno dopo il rientro dal safari di Messina, arrivano notizie generiche sul conto dei feriti e dei contusi. «Seguiremo ora per ora levolversi degli infortuni, decideremo tutto martedì sera a Barcellona, saranno tutti convocati» promettono dallo staff tecnico e medico dopo il gran consulto al quale partecipa, telefonicamente, anche Adriano Galliani che approva lorientamento e si adegua al volo. «Non faccio previsioni» chiosa e resiste così a ogni richiesta di chiarimento. Ma ecco il resoconto dettagliato della condizione generale:
Ambrosini ko. «È inseguito da una sfortuna colossale» sostiene Ancelotti. Reduce da una sofferta guarigione per una frattura al perone, subisce un colpo proprio in quella zona. Fine dellavventura per Barcellona, se ne riparla se va bene contro il Livorno.
Kakà ok. Lintervento immediato, effettuato negli spogliatoi di Messina, ha già dato i suoi frutti. Il viaggio, con il ginocchio disteso, trattato con ghiaccio e massaggio, non ha provocato contraccolpi. Evoluzione confortante viene definita dai medici. Segno che non si è fermato un grande ematoma. E che il brasiliano, martedì sera, al Camp Nou può svolgere il test decisivo, evitando contrasti e altri colpi proibiti.
Nesta in forse. È la vera incertezza della compagnia. Sofferenza alladduttore, riferiscono le scarne note rossonere. Cure, cure intense e ginnastica per smaltire laffaticamento, rimasto tale grazie alla tempestiva sostituzione avvenuta sul campo (nel giro di due minuti è entrato Stam al fianco di Kaladze). Ha un compito terribile: deve affrontare quel diavolo di Etoo che è velocissimo, una freccia. Se non sta bene, al 100% quindi, non gioca. Saltò a Yokohama la finale Intercontinentale (ma allora si trattò di lesione meniscale) e sapete tutti come andò per il Milan. Ancelotti tocca ferro.
Sheva e Cafu sì. La ferita di Sheva è solo un ricordo delle carezze di Zoro e compagnia, la caviglia di Cafu duole meno dopo lintervento carogna di Aronica. Il primo deve giocare al Camp Nou, il secondo può fermarsi in panchina.
Inzaghi recuperato. Con Pirlo (scontata la squalifica in campionato) che ha sempre le pile scariche, Filippo Inzaghi, il centravanti della provvidenza, si avvia verso un deciso ritorno in squadra. In Spagna ne temono la pericolosità. Schieramento fatto, allora, con un solo interrogativo (Nesta o Maldini) e qualche batticuore in più.
E il Barça riposa.
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