Difficile etichettare Kay Rush. In Italia la conosciamo come dj a Radio Montercarlo (firma da anni il programma notturno «Unlimited») e per il suo passato da conduttrice televisiva («Discoring», «Pressing»), in Spagna è famosa come giornalista, ma forse non tutti sanno che Kay è anche appassionata di viaggi, di yoga, di vini (è sommelier professionista) e di Internet (ha creato da sé il divertente www.kayrush.net). Ama definirsi «una montanara» e non solo perché pratica sci alpino, ha fatto paracadutismo e scalato il Cervino, il Monte Bianco, il Kilimanjaro. In montagna si è immersa in un'altra delle sue tante passioni, la scrittura, e in questi giorni è in libreria il suo secondo romanzo: s'intitola «Winter Love», lo pubblica Sonzogno e sarà presentato a Milano a novembre. È un'onirica storia d'amore ambientata in montagna, ha per protagonista una donna sola («per essere innamorati servono le palle», scrive Kay sulla quarta di copertina) perché quello della solitudine femminile è tema caro all'autrice. Kay, americana di Milwaukee, nata da padre di origine svizzero-tedesco e mamma giapponese, sostiene che l'amore per la solitudine sia nei suoi geni giapponesi («un po' malinconici»), anche se pare strano sentirlo da una che è scappata giovanissima dalla provincia americana per catapultarsi nella Milano degli anni Ottanta. «C'era come un'elettricità nell'aria. Imparai anche il milanese, grazie a una famiglia che mi aveva quasi adottato quando ero una ragazzina scapestrata, senza soldi e alle prime armi nel mondo dello spettacolo», ricorda.
Kay chiama Milano «la mia città»: qui è vissuta a lungo nei pressi di Villa Simonetta, qui ha mosso i primi passi da modella («ma ero considerata troppo grassa e troppo esotica»), per poi cedere alla passione per la musica, prima come tecnico del suono a Radio Dj, poi come conduttrice a Radio Montecarlo.
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