da Milano
Con le trattative su Kashagan proiettate «verso una soluzione complessiva», le autorità kazake segnalano la «possibilità» che la compagnia statale KazMunaiGaz diventi operatore congiunto del progetto per lo sviluppo del mega-giacimento, affiancandosi quindi ad Eni nella guida del consorzio internazionale Agip KCo. «Non stiamo semplicemente dicendo: dateci lo status di co-operatore. È un punto del negoziato complessivo - ha dichiarato ieri il ministro kazako dellEnergia, Sauat Minbayev, come riferisce lagenzia Interfax - ci sarà una soluzione complessiva. Quale sarà il contenuto, nessuno può ancora dire». Le nuove dichiarazioni del ministro kazako arrivano a meno di una settimana dalla missione italiana ad Astana, che vedrà nella capitale kazaka sia il presidente del Consiglio, Romano Prodi, sia lamministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni. Minbayev, che conferma indirettamente lavvicinarsi di un accordo, ha fatto notare che il piano e il bilancio del progetto per Kashagan devono essere approvati entro la fine dellanno. «Come saranno risolte tali questioni non dipende solo dal Kazakistan», ha aggiunto. Il posticipo della produzione del maxigiacimento di Kashagan al 2010, secondo Astana, porterebbe i costi totali delloperazione da 57 miliardi di dollari a 136 miliardi di dollari. E secondo il ministro Mynbayev sarà necessario rivedere anche le stime di produzione fino al 2015. Il ministro dellEnergia del Kazakistan ha poi aggiunto che non cè alcun motivo per «interrompere il progetto a causa di alcune accuse di danni ambientali». Il Kazakistan aveva annunciato la sospensione dei lavori del consorzio proprio a causa di una denuncia del ministero per le Emergenze, poi ha fatto marcia indietro, dichiarando che i lavori non sono mai stati bloccati.
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