Il «killer» pentito del Pd «Declino l’invito di Bondi Preferisco evitare l’incontro a Palazzo Grazioli»

«Non credo che Berlusconi abbia bisogno di incontrare me per fermare una corrente di odio, posto che questa ci sia. Ringrazio Bondi per l’invito». Così Matteo Mezzadri, il 22enne dirigente democrat che nei giorni scorsi ha scritto su Facebook «possibile che non ci sia qualcuno in grado di ficcare una pallottola in testa a Berlusconi?» e uscito dal Pd di Vignola (Modena) dopo la figuraccia su internet, ha risposto picche all’invito che il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi gli ha rivolto ieri dalla prima pagina del quotidiano Il Foglio. Nell’intenzione di Bondi, Mezzadri avrebbe dovuto capire che «Berlusconi merita rispetto ed è una persona quanto più distante possibile dall’immagine che una certa sinistra reazionaria e antidemocratica vuol far passare». Non che lo stesso Mezzadri si ritenga però indegno di una visita a Palazzo Grazioli, anzi. Nel rifiutare la mano tesa di un ministro che per lui ha saputo trovare parole cordiali («ha un volto di un bravo ragazzo impegnato nella politica») il giovane laureando in ingegneria ha tenuto a precisare: «Avrei preferito essere invitato per altri meriti, non per lo scivolone enorme che ho fatto e per il quale ho già chiesto scusa».

Mezzadri non specifica quali siano i meriti acquisiti che lo accrediterebbero per un incontro col capo del governo, ma non ha remore nel sottolineare che «se c’è una campagna di odio contro Berlusconi io non ne sono a conoscenza, e comunque non credo di farne parte». Contento lui.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica