Mosca - Mentre la diplomazia internazionale si divide sul riconoscimento dell'indipendenza di pristina, due passaggi della frontiera amministrativa fra Kosovo e Serbia sono stati bruciati da manifestanti serbi contrari alla dichiarazione di indipendenza. Continua il braccio di ferro fra Stati Uniti e Mosca.
Frontiere in fiamme In una telefonata dal posto di frontiera di Jarinje, conosciuto anche col nome di Gate 1, a circa 80 km da Kosovska Mitrovica, un giornalista serbo ha riferito di incidenti in corso, e di vedere colonne di fumo levarsi dal posto assaltato da manifestanti. L’agenzia Tanjug ha detto che a Jarinje la folla di serbi ha bruciato alcune auto della polizia dell’Unmik, la forza Onu schierata in Kosovo. Anche un altro posto di controllo della frontiera amministrativa fra l’enclave di Kosovska Mitrovica e la Serbia, quello di Brnjak vicino a Zubin Potok, noto anche come Gate 2, è stato perso d’assalto da alcune migliaia di serbi che lo hanno fatto saltare in aria. Qui sono state incendiate una decina di auto della polizia dell’Unmik e di quella del Kosovo. Negli incidenti non ci sono stati feriti. La televisione di Pristina ha detto che l’assalto è stato fatto da serbi che hanno voluto, distruggendo le baracche del posto di controllo, negare che ci sia una qualsiasi separazione territoriale e amministrativa fra la Serbia e la zona di Kosovska Mitrovica, la maggiore enclave serba nel nord del Kosovo.
Pericoli per la stabilità internazionale Il ministro Lavrov ha avvisato la
Rice che la dichiarazione di indipendenza del
Kosovo mette a rischio la stabilità internazionale.
Il ministero degli Esteri ha diffuso una nota in cui precisa che Lavrov ha affrontato la questione
del Kosovo con Rice nel corso di una conversazione telefonica ieri.
Nel corso del colloquio, Lavrov ha ribadito l’opposizione di Mosca alla dichiarazione
unilaterale di indipendenza del Kosovo e ha sottolineato i pericoli che questa vicenda pone
per la Russia. Mosca definisce "pericolose le conseguenze di una simile
mossa" che "potrebbe distruggere l’ordine mondiale e la stabilità
internazionale" infrangendo "principi che sono stati stabiliti
per decenni".
Bush riconosce l'indipendenza Il presidente americano George W. Bush ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia e ha detto che porterà la pace nei Balcani. Durante un viaggio in Africa, a Dar es Salaam, Bush ha detto che gli Stati Uniti stabiliranno presto relazioni diplomatiche con il Paese a maggioranza albanese. "Per conto del popolo americano, con la presente io riconosco il Kosovo come stato indipendente e sovrano", ha detto Bush in una lettera al presidente Fatmir Sejdiu. "Mi congratulo con lei e i cittadini del Kosovo per aver fatto questo importante passo nel vostro sviluppo democratico e nazionale", ha aggiunto il presidente americano, precisando che Washington è partner e amica del nuovo Stato. Bush ha detto ai giornalisti in Tanzania: "La storia proverà che questo è un passo corretto per portare la pace nei Balcani. Gli Stati Uniti sostengono questa decisione perché riteniamo che porterà la pace".
La Serbia richiama i propri ambasciatori Il Kosovo festeggia, la Serbia protesta. La diplomazia si spacca in due. Mentre l'alto rappresentante per la politica estera Ue, Javier Solana, vola a Pristina per vedere il presidente kosovaro Fatmir Sedjiu e il premier Hashim Thaci, l'Eurogruppo si trova a dover affrontare pesanti divisioni interne.
I "big" (Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania) si dicono pronti a riconoscere il nuovo Stato, mentre la Spagna si dice contraria. Intanto, la Serbia ha richiamato il proprio ambasciatore da Washington per protestare contro il riconoscimento del Kosovo, annunciato già ieri dalla Rice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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