Kroes: «Separare reti e produttori»

da Milano

La Commissione europea vuole una maggiore apertura del mercato dell’energia. E la responsabile dell'Antitrust Neelie Kroes ritiene che sia arrivato il momento di separare la proprietà delle reti di trasporto e della produzione. La Kroes lo ha chiesto esplicitamente nel corso di una conferenza a Londra. «La trasparenza non è sufficiente, sono convinta che una ulteriore separazione di reti e attività dell'offerta sia necessaria per rimuovere davvero conflitti di interesse e creare i giusti incentivi a investire. Per ora abbiamo indicazioni che la separazione legale non ha impedito flussi di informazioni tra reti e produzione». La Kroes ha detto di ritenere che una delle condizioni necessarie per lo sviluppo di una politica energetica comune sia la trasparenza. «L'aumento dei prezzi sul mercato britannico del gas, l'inverno scorso, e le difficoltà nel determinare perché il gas non giungesse dall'Europa continentale alla Gran Bretagna sono una chiara dimostrazione della mia tesi», ha detto la Kroes. «Se le autorità hanno difficoltà ad ottenere le informazioni di cui hanno bisogno, i concorrenti degli operatori dominanti sono costretti ad operare nel buio. Per questo serve una regolazione in questo settore». Nel suo discorso la Kroes ha anche detto che i risultati finali dell'indagine sul mercato dell'energia svolta dall'Antitrust Ue saranno disponibili a gennaio, sottolineando come i dati preliminari diffusi nei mesi scorsi abbiano messo in luce delle disfunzioni nel mercato. Tra di esse un'eccessiva concentrazione che «crea margine affinché gli ex-monopolisti alzino i prezzi»; la scarsa integrazione transfrontaliera; un grande deficit di trasparenza e il fatto che i prezzi non siano determinati sulla base di un'efficace concorrenza.

La Kroes ha ricordato le ispezioni a sorpresa condotte dagli esperti Ue lo scorso maggio in alcuni gruppi in sei paesi membri (tra cui Eni). «È stato uno dei maggiori esercizi di investigazione coordinati mai organizzati dalla Commissione Ue» ha detto.

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