«Hollywood ha accelerato la morte di mio padre, allepoca gli attori erano nelle mani degli Studios, li sfruttavano moltissimo altrimenti li lasciavano senza paga. Molti film lui non li avrebbe mai fatti. Sicuramente se avesse lavorato in Europa avrebbe vissuto di più». Lo ha detto Romina Power a «Capri, Hollywood International film fest» che ha ospitato un omaggio a Tyrone (RPT Tyrone) Power, con film e proiezioni di contributi esclusivi, che hanno richiamato sullisola tanti appassionati. «Mi dispiace che anche dalla sua tomba, a Los Angeles, si possa leggere la famosa scritta Hollywood. Come se lo volessero sfruttare anche dopo morto e, infatti, continuano le gite turistiche al cimitero, organizzate come se fossero scampagnate. Questo mi dà fastidio. Non ho mai amato questo mondo e la sua superficialità, un mondo dove un anno si vince lOscar e quello seguente si è dimenticatì», ha aggiunto Romina che è tornata recentemente a vivere a Los Angeles per stare vicino allanziana madre Linda Christian. «Anche lei come mio padre preferiva lEuropa - ha detto ancora - papà era legatissimo a Roma e sognava di trasferirsi in Svizzera per poter finalmente vivere tranquillo. Era una persona riservata quanto generosa e aperta nei confronti del pubblico. Henry Fonda si meravigliava della sua cortesia con gli ammiratori, non ha mai negato un autografo. Ma era anche stufo dei film da spadaccino e a lieto fine, avrebbe voluto fare ben altro vista la sua formazione shakespeariana».
Un aspetto della carriera di un divo famoso, soprattutto per la sua bellezza che Romina tiene a sottolineare: «Veniva da una famiglia di attori, la madre insegnava recitazione e lui non ha mai smesso di fare teatro serio sia in America che in Inghilterra, a differenza di molti divi di allora che non ne sarebbero stati capaci».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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