«L’Alto Adige voti l’annessione all’Austria»: bufera a Vienna

«L’Alto Adige voti l’annessione all’Austria»: bufera a Vienna

È finita in un autogol clamoroso, un bingo al contrario che ha scontentato tutti, perfino quelli che, storicamente, vedrebbero di buon occhio una secessione dell’Alto Adige verso il vicino Tirolo. La proposta di Martin Schaf, vicepresidente del Parlamento di Vienna, esponente dell’estrema destra austriaca, è finito nel mirino bipartisan non solo dei diversi gruppi politici che compongono l’assise austriaca ma anche degli stessi esponenti locali dell’Alto Adige. Che cosa ha fatto Schaf? Ebbene, ha chiesto lo svolgimento di un referendum sull’annessione all’Austria dell’Alto Adige Südtirol.
A suo modo, c’è da dire, una risposta l’ha già avuta nel momento stesso in cui tutti gli si sono scagliati contro, senza troppe esitazioni. «Benvenuto in Absurdistan, sellate i cammelli» ha commentato ironicamente il quotidiano austriaco Kurier proprio mentre il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e presidente di turno della Regione Trentino-Alto Adige, Luis Durnwalder (nella foto) ha definito «irresponsabile» l’idea di Schaf. «Quelli che credono di risolvere i problemi di domani con le idee di ieri si sbagliano di grosso. Ho già chiesto diversi mesi fa le dimissioni di Martin Schaf perché non ha le distanze sufficienti dall’ideologia di estrema destra.

La mia posizione non è cambiata» ha rincarato il ministro degli Esteri austriaco, Michael Spindelegger, che ha raccolto attorno alla propria richiesta di dimissioni anche l’adesione dei socialdemocratici, partner dei conservatori nella coalizione di governo. Sulla stessa linea di condotta anche i Grünen, gli ecologisti austriaci, che hanno perso la pazienza al punto da chiedere l’ok a una legge che permetta di revocare uno dei vicepresidenti del Parlamento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica